Avellino, il futuro resta ancora tutto da decifrare

Avellino, il futuro resta ancora tutto da decifrare

Se è vero che il k.o. contro il Monterosi è stata la ciliegina sulla torta – per così dire – di un’annata fallimentare, il comunicato stampa diramato dall’ufficio stampa dell’U.S Avellino 1912 un minuto dopo il triplice fischio lascia tutti alquanto interdetti. Puntuale come un orologio svizzero, freddo come il bomber che l’Avellino non ha mai avuto in rosa, il testo rilasciato agli organi d’informazione apre ad una riflessione più profonda. 

«La Proprietà dell’Unione Sportiva Avellino, nel considerare inopportuna ogni altra dichiarazione, scusandosi anticipatamente con gli organi di stampa, ha deciso di evitare ogni esposizione mediatica ai propri tesserati componenti il gruppo di lavoro della prima squadra». Recita così la prima parte del messaggio. Una decisione discutibile, ma in un certo senso accettabile, visto il putiferio scattato in seguito alla famosa conferenza stampa post Avellino-Foggia dello scorso anno. Insomma, sotto questo punto di vista la società sembrerebbe aver compreso i propri errori, giungendo alla conclusione che sputare veleno sui propri tesserati non porta a nulla, se non a ripercussioni negative sulla società stessa. 

Eppure, a dirla tutta, ci si aspettava una presa di coscienza quantomeno da due elementi. Il primo è sicuramente Massimo Rastelli che nella conferenza stampa pre-gara aveva rimandato ogni riflessione a post-partita di Avellino-Monterosi. Promessa, questa, disattesa con un dribbling secco a microfoni e telecamere. Il secondo è certamente EnzoDeVito. Lui, irpino di nascita, conscio dei gravissimi errori commessi in un anno e mezzo di gestione, avrebbe potuto chiedere scusa alla piazza. Alla sua gente. Alla sua città. Eppure, entrambi hanno deciso di sottrarsi a tutto ciò, sgattaiolando dall’impianto di Contrada Zoccolari in silenzio e a capo chino.

Tornando però al comunicato e al futuro, sempre più in bilico dell’Avellino, ciò che desta maggiori preoccupazioni è la seconda parte del testo. Si legge: «Agli stessi, calciatori e staff tecnico è stata comunicata la sospensione momentanea dell’attività agonistica che riprenderà nella giornata di mercoledì 3 maggio. Tale periodo sarà utile alla Proprietà per cominciare in serenità a fare le giuste riflessioni, in virtù della futura programmazione». 

Ed è qui che sorgono i dubbi. Come può una società del calibro dell’Avellino impiegare poco più di una settimana per “cominciare a fare le giuste riflessioni”? Perché cominciare ora a fare le giuste riflessioni? L’andazzo dell’annata era ormai scritto da settimane così come l’epilogo stagionale. Per quale motivo la società deve ancora riflettere? Perché non si è arrivati al 23 aprile con in mano un accordo per il nuovo direttore generale e diesse? Per quale motivo si deve ancora riflettere su una “futura programmazione” quando il progetto Avellino è un fallimento da almeno due stagioni? Sono questi gli interrogativi che sorgono leggendo quelle poche righe diramate dall’Ufficio Stampa dell’Avellino. Parole e interrogativi a cui solo i diretti interessati potranno rispondere perché il futuro del lupo – mai come quest’anno – è tutto da decifrare. 


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