Avellino Calcio come M5S: reddito di cittadinanza a tutti ma servono i calciatori

Seconda sconfitta, nel giro di tre giorni, per l’Avellino.

Dopo quella rimediata nella gara di Teramo( finita 1-0) registra un’altra sconfitta (assai pesante: 3-1) che è figlia della situazione in cui versa la squadra affidata a Capuano.

Un calcio di rigore, contestato dagli avellinesi, in favore del Catania nel finale della gara ha indirizzato il successo verso gli etnei ma l’episodio è scaturito da una imbarazzante prestazione di Morero – peraltro il calciatore più pagato dell’Avellino – che ha contribuito non poco a mettere gli avversari nella situazione di segnare.

Una società che sta imitando i Cinquestelle, offrendo reddito di cittadinanza a decine di figure professionali, elargendo stipendi a questo e quello, registrando doppioni in ogni ruolo – dietro la scrivania – assumendo impiegati e collaboratori ma dimenticando la cosa basilare: ingaggiare calciatori per ottenere i risultati.

Capuano è stato severo nella sua disamina a fine partita, accusando la società di essere venuta meno agli impegni, sottolineando egli stesso che vengono assunti direttori sportivi, addetti al marketing ed altri soggetti che, però, non vanno in campo.

Il tecnico si sente al sicuro, ha un contratto biennale in tasca e pure se dovesse essere esonerato – dopo quello che ha detto – potrebbe trascorrere un anno e mezzo spendendo i soldi garantiti dall’Avellino.

Alibi rigore? Non serve

Superfluo il commento della gara: Avellino in vantaggio con Zullo ma incapaci di gestire quella rete nel finale di primo tempo, quando è maturato il pareggio di Curiale.

Nonostante le effettive difficoltà di organico, Capuano è riuscito a tenere bloccata la sua squadra e capace di gestire il risultato positivo, fino a quando ha dovuto fare uscire un Izzillo privo di preparazione dando spazio a Morero che ha compiuto interventi inguardabili, lasciandosi beccare mentre tratteneva l’avversario Esposito in area, nonostante fosse già stato avvisato dall’arbitro di evitare quel tipo di intervento.

Il rigore ha portato in vantaggio il Catania che nel recupero ha segnato anche il terzo gol rendendo umiliante la sconfitta per un Avellino che ha urgentemente bisogno di calciatori e non di soggetti da assumere per fare contento l’amichetto di turno.

Ultimo appunto su Parisi: ha fatto bene a provocare la sua espulsione, così salterà la prossima gara e potrà tenersi integro in vista del trasferimento di fine mese. Meglio non rischiare contro il Picerno.

CATANIA-AVELLINO 3-1

Catania (4-2-3-1): Furlan 5.5; Calapai 6, Silvestri 6, Mbende 6.5, Pinto 6; Rizzo 6, Biagianti 6 (24′ st Vicente 6); Di Molfetta 6.5 (24′ st Esposito 6.5), Curcio 6 (11′ st Mazzarani 6), Biondi 6 (1′ st Sarno 7); Curiale 6.5 (1′ st Barisic 6). A disp. Martinez, Pino, Marchese, Di Grazia, Frisenna, Manneh, Distefano. All. Lucarelli 6.5.
Avellino (3-5-1-1): Tonti 6.5; Illanes 6, Zullo 6, Bertolo 5 (1′ st Rossetti 5,5); Celjak ng (15′ pt Izzillo 6; 26′ st Morero 4,5), De Marco 5.5 (40′ st Albadoro ng), Di Paolantonio 6, Laezza 6, Parisi 5; Micovschi 6; Alfageme 5. A disp. Pizzella, Njie, Acampora, Russo, Evangelista. All. Capuano 6. 
Arbitro: Paterna di Teramo 6.

Marcatori: pt 40′ Zullo, 45′ Curiale; st 38′ (rig.) e 49′ Sarno.
Note: spettatori 1500 circa (una sessantina da Avellino). Espulso: al 37′ st Parisi per proteste. Ammoniti: Curiale, Izzillo, Biagianti, Mazzarani, Silvestri, Laezza, Alfageme, Esposito per gioco scorretto; gli allenatori Lucarelli e Capuano per proteste. Angoli: 7-2 per il Catania. Recupero: pt 3′, st 4′. 


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