Dopo gli All Blacks riprende la preparazione dell’Avellino Rugby

Anche uno spicchio d’Irpinia, tra i settantremila spettatori che hanno assiepato lo stadio “Olimpico” della capitale Italica, per assistere all’incontro della Nazionale che per la tredicesima volta affrontava i campioni del mondo della Nuova Zelanda, i famigerati All Blacks, i tuttineri oceanici che oltre alla loro famigerata danza in cui si esibiscono al fine di intimorire gli avversari, ma anche per caricarsi, prima del drop d’inizio – l’Haka – son temuti per la loro fisicità e la loro orga…

Anche uno spicchio d’Irpinia, tra i settantremila spettatori che hanno assiepato lo stadio “Olimpico” della capitale Italica, per assistere all’incontro della Nazionale che per la tredicesima volta affrontava i campioni del mondo della Nuova Zelanda, i famigerati All Blacks, i tuttineri oceanici che oltre alla loro famigerata danza in cui si esibiscono al fine di intimorire gli avversari, ma anche per caricarsi, prima del drop d’inizio – l’Haka – son temuti per la loro fisicità e la loro organizzazione di gioco. Un primo tempo da manuale, tutto cuore e grinta, sicuramente il migliore visto all’opera della gestione Brunel, purtroppo non è bastato per battere per la prima volta Cruden e i suoi(si andava al riposo, sul 7-13, meta di Sgarbi, trasformata da Orquera), nell’ultimo quarto di gara, i neozelandesi pigiano sull’accelleratore, facendoci male sul serio, passeggiando sugli azzurri, letteralmente sfiniti dopo il super- primo tempo, andando a segno altre quattro volte, chiudendo la contesa sul 10-42, nell’intermezzo un drop di Orquera, aveva fatto guadagnare altri tre punti a Parisse&company. Lo score finale, sicuramente non rende giustizia agli uomini di Brunel (a Mallet nel 2009 a Milano, andò meglio, perse solo 6-20) ma sentire gli All Blacks ringraziare gli azzurri per la bella partita di rugby giocata oggi all’Olimpico è davvero una bella soddisfazione. Leggiamo tra i tanti commenti in rete: “Dobbiamo fare le nostre congratulazioni all’Italia, che ha giocato una grande partita di rugby, dal punto di vista dell’attitudine, dell’impatto fisico e dell’impegno”, ha detto il c.t. neozelandese Steve Hansen. “Sono certo che i 75mila spettatori se ne sono tornati a casa con l’idea che il rugby è un grande gioco. Oggi l’Italia ha giocato a rugby, segnale di una squadra che vuole imporsi a livello internazionale. Sappiamo che partite come queste possono contribuire a sviluppare la popolarità del rugby in Italia”. Parole sottoscritte anche dal capitano Kieran Read: “L’Italia è migliorata tantissimo rispetto a 3 anni fa. Giocare davanti a questo enorme pubblico è fantastico, si dà sempre di più e i tifosi si sono dimostrati partecipativi e competenti”. Tanti, dicevamo gli appassionati dell’ovale irpini, che non han voluto far mancare il proprio calore all’Italrugby, oltre al torpedone allestito insieme agli amici beneventani dei Bersaglieri Sanniti, molti anche i presenti che si trovano a Roma per lavoro o per studio che hanno voluto mancare all’evento. Alcuni di loro – non tantissimi questa volta – si daranno appuntamento sabato prossimo a Firenze, quando all’ “Artemio Franchi” arriveranno i Wallabies austrialiani, altro osso duro. L’unico rammarico della giornata, non aver visto nessun campano in campo, infatti Josh Furno, titolare contro Tonga, non era tra i ventidue, così come D’Apice, Staibano e Perugini, al momento fuori dal grande giro,ci auguriamo che presto altri giovani di talento “nostrani” presto arrivino alla corte di Brunel.
Chiusa l’ampia e doverosa parentesi, questa sera alla palestra Rouge Gris di via Gramsci – contrariamente agli altri anni – letteralmente presa d’assalto dai ragazzi dell’Avellino Rugby, riprendono gli allenamenti, si proseguirà domani e venerdi, come di consueto al Campo Coni. Rinviato l’intervento alla spalla per Pasquale De Prizio, l’equipe del dottor Lalla ha rinviato alla prossima settimana l’operazione a cui dovrà sottoporsi il ventitreenne flanker sanpotitese per la lussazione riportata durante uno scontro di gioco nell’ultima sfida contro la Scuola Rugby Cosenza, già detto dell’assenza di Cristian Borriello (dovrebbe saltare le prossime tre gare) , le buone notizie non arrivano soltanto dagli immediati recuperi di Sellitto e Console, ma anche dal recupero di Giuseppe Forino, l’avanti montefortese, fermatosi dopo la seconda settimana di preparazione, per una fastidiosa borsite al ginocchio dx, dopo essersi sottoposto ad una serie di terapie, si è detto pronto a mettersi a disposizione di mister Caliano,ed il direttore tecnico Bianco, domani dovrebbe rientrare nel gruppo. Chi ha già ripreso già venerdì scorso, invece e il rientrante, Marcantonio Caputo, valido elemento dell’Under 20 dello scorso anno – allenata dallo stesso Caliano – da due anni alla corte del Presidente Roca, già debuttante sul finire dello scorso anno, sia in Campionato che in Coppa Campania, nel ruolo di ala. Il diciottenne avellinese, di origine calabrese, sembra aver intenzione di rimettersi in gioco e ripartire da dove aveva interrotto la scorsa estate la sua avventura in biancoverde. Dopo quattro gare di campionato, il bilancio di capitan Pericolo&company, sicuramente è il migliore dei precedenti otto campionati di C disputati, infatti il quarto posto in classifica con dieci punti ad ex aequo con la Scuola Rugby Cosenza, due vittorie e due sconfitte, secondo miglior attacco con 121 punti, dietro alla capolista Arechi che conduce con 204, secondi insieme al Rugby Salerno anche per il numero di mete segnate(20) dietro ancora all’Arechi (31), quarti invece per quanto riguarda i punti subiti 38, la Scuola Rugby con 28 al primo posto, seguita da Arechi 30 e Mastini Rende et Tyrrenum 35. Proprio questi ultimi, tra due domeniche, quindi il 2 dicembre, saranno ospiti dei lupi, nella loro tana, con l’augurio che la classifica e le prestazioni degli irpini sorridano ancora.

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