Avellino, il pokerissimo è servito. Un anno difficile, ma è ancora B

E’ stata una annata dura, interminabile.  Ma alla fine, il traguardo, è stato raggiunto. L’Avellino è ancora in B ed il prossimo sarà il sesto anno di fila. Come nella passata stagione, la certezza di restare in cadetteria, arriva il 18 maggio con l’ultima in classifica. Adesso, però, poco importa. Conta fare parte anche il prossimo anno di un torneo bello, lungo e difficile. Di un campionato che si arricchirà di squadre blasonate come Lecce, Padova, Livorno e Verona e che potrebbe vedere ancora una tra Palermo e Frosinone ad esempio. Questa salvezza ha un valore immenso, perchè arrivata  in un anno turbolento. In un campionato costellato di infortuni gravi (Morosini e Lasik) e meno gravi. La vicenda Catanzaro da cui l’Avellino è uscito a testa alta e senza le osse rotte per un processo basato praticamente sul nulla.

Una salvezza ancora nel segno di Castaldo, di un gicatore intramontabile, di un attaccante che non sente il peso degli anni. Di un numero 10 che incide tanto nei momenti più delicati: tre gol contro Spezia, Ascoli e Ternana che hanno portato i sette punti decisivi.

Merito anche della dirigenza che al netto di qualche errore (solo chi non opera non sbaglia) ha salvato ancora la categoria, della famiglia Taccone del direttore sportivo De Vito.

Merito anche a mister Foscarini che ha saputo rivitalizzare una squadra che aveva poca benzina.

Una B da dedicare ai tifosi, a quei quasi tremila irpini che hanno seguito la squadra, gioito e cantato dietro la maglia biancoverde

Adesso, qualche giorno di riposo e poi bisognerà pensare già al domani.

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