Avellino e i bomber, ora o mai più: Maniero affila le armi

di Dino Manganiello

Che domenica prossima vengano proposti là davanti tre rifinitori e una punta oppure il tridente puro, l’Avellino proverà il colpaccio al Liguori facendo perno sulla sia pur ancor timida vena degli attaccanti. I segnali vanno in questa direzione. La batteria di giocatori offensivi di Piero Braglia ha fin qui realizzato 8 reti, la metà esatta dell’intero bottino dei Lupi in campionato (3 Gagliano, 2 Maniero, 1 Kanoute, Plescia e Di Gaudio), ma è il trend a rendere il dato concreto: 6 centri su 10 nelle ultime 6 gare sono stati griffati dagli avanti biancoverdi. Ed anche 4 dei 5 rigori realizzati sono arrivati grazie a delle loro giocate. Insomma, dalla cintola in su qualcosa si muove. E soprattutto si muove l’attaccante principe, il giocatore con più esperienza, dal contratto più esoso e sul quale giocoforza sono state risposte le maggiori aspettative: Riccardo Maniero (nella foto).

Per lui 2 gol nelle ultime 3 partite, due traverse colpite nell’ultima gara con il Picerno, ma anche un’altra doppietta oggi nel test con la Primavera (11-1 il finale, a segno anche Plescia, Messina, Gagliano, Carriero, D’Angelo, Silvestri, Rizzo e Di Gaudio, più un autogol) proprio come due settimane fa. Buon segno. Sotto con la continuità, quindi, e sotto con la caccia alla prima rete in trasferta di questa stagione dell’ex Bari e Pescara, altro piccolo tabù da infrangere magari grazie agli spazi che l’arrembante Turris concede soprattutto sul campo amico.

E a proposito di Turris, out l’esterno Ghislandi e l’attaccante Longo, che continuano terapie e programma differenziato di recupero dai rispettivi infortuni a caviglia e tallone. Fuori anche i lungodegenti Lame e Nunziante mentre rientra Manzi da squalifica. Aggregati alla prima squadra due elementi del vivaio, Luca Nocerino (2004, esterno offensivo) e Carlo Lombardo (2005, prima punta).

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