Autovelox come bancomat per sanare il bilancio comunale di Atripalda

Avevano fatto i conti senza l’oste. E se l’erano fatti proprio bene i conti, per salvare le finanze del Comune di Atripalda: usiamo gli autovelox per fare quadrare il bilancio previsionale.

Che idea furba, come non averci pensato prima? Mettiamo due autovelox sulla Variante, uno di qua e l’altro di là.

Bastano in media di 46 multe al giorno, per un importo di 150 euro cadauna: fanno 6900 euro al giorno. Che, moltiplicati per tutti i 365 santi giorni dell’anno, fanno un totale di poco oltre i due milioni e mezzo di euro. Giusto quelli necessari per salvare il bilancio.

Furono acquistati due fiammanti autovelox, ultimo modello, e tarati su una velocità di 76 kmh rispetto ai 70 kmh fissati in quel tratto di strada (che magnanimità…). 

Lavori subito eseguiti: il primo autovelox fu subito installato ma il 22 febbraio 2017 la notizia fu riportata dagli organi di informazione. Irpiniaoggi (leggi qui)  fece peraltro notare che, posizionato in siffatta maniera, l’apparecchio infernale rappresentava un pericolo più che un deterrente. Ci fu pure la presa di posizione del Li.Si.Po (Libero Sindacato di Polizia) ma chissenefrega, ormai il lavoro era stato portato a compimento, si poteva pure cominciare a fare scattare le foto al nuovo autovelox, liberando peraltro i vigili urbani dall’annoso compito di utilizzare l’apparecchiatura mobile.

Un lampo di ragionevole dubbio indusse gli amministratore a bloccare i lavori prima di posizionare il secondo autovelox. Possibile che nessuno avesse pensato a richiedere una autorizzazione per installare il bancomat travestito da autovelox?

Fu deciso di chiedere il parere alla Prefettura. Una formalità da niente, vedrete che tempo qualche giorno arriverà il parere positivo. E invece quelli che avevano fatto il conto senza l’oste, hanno ricevuto la comunicazione dal Palazzo del Governo: quell’apparecchio non va bene e va subito rimosso (leggi qui).

Difficilmente gli amministratori si arrenderanno. Magari mettereanno altrove quell’apparecchio costato un bel pò di quattrini madovranno spendere altri soldi. E intanto non sono stati incassati quelli che gli amministratori – leccandosi i baffi per la splendida (si fa per dire) idea – avevano preventivato.

Dovevano essere gli automobilisti in transito lungo la variante 7 bis, insomma, una cinquantina al giorno, quelli che sarebbero incappati nella “tagliola” dell’autovelox, a sanare il bilancio comunale.

E ora come si fa? Dove si prendono i due milioni e mezzo per fare quadrare il bilancio?

Se non è possibile farlo con l’automobilista di passaggio, chi dovrà essere spennato? E’ iniziato il dibattito al Comune di Atripalda con la maggioranza di allora che fa l’opposizione adesso e se ne sentono di tutti i colori. Volano gli stracci.

Resta la figuraccia condita da qualche piccola domanda: per i soldi spesi per installare il primo autovelox qualcuno ne risponderà?

E poi altri interrogativi anche alla luce della recente circolare Minniti – quella del 7  agosto scorso – che, al capitolo autovelox dice chiaro e tondo che tai apparecchi, siano essi fissi che mobili, non devono essere usati per fare cassa ma solo per garantire la sicurezza stradale. Quella che viene messa in discussione quando si posizionano le trappole come usa fare il Comando della Polizia Municipale di Atripalda, con il bel Fiorino parcheggiato nell’area di sosta a scattare foto.

Anzi, a tale proposito è bene ricordare cosa dice il Ministro Minniti. Con la circolare del 7 agosto sottolinea il “salto di qualità” dei vincoli sui controlli di velocità introdotti il 14 agosto 2009 e aggiornati con quella del 21 luglio: il fatto che siano stati recepiti in un Decreto Ministeriale comporta che siano vincolanti per tutte le forze dell’ordine, vigili urbani compresi.

Per cui chi li disattende può essere denunciato e condannato per abuso d’ufficio e i verbali con cui ha accertato le infrazioni violando il Dm possono essere annullati a chi presenta un ricorso al Prefetto o al Giudice di pace.

Pare che i ricorsi alla Prefettura e al Giudice di Pace di Avellino – in opposizione al verbale per eccesso di velocità elevati dal vigili atripaldesi- siano  già numerosi, anche senza fare capo alla recentissima circolare.

Da un po’ di tempo quel mezzo-trappola non si vede più. E come si fa adesso per fare cassa? Meglio evitare autovelox fisso o mobile che sia.

Magari si potrà fare un censimento SERIO per intercettare chi non paga l’Imu, la spazzatura, le pubbliche affissioni, la tassa sulle insegne, il passo carrabile, l’occupazione di suolo pubblico e tante altre cose che creano inimicizie e il rischio di perdere i favori degli elettori. Si voterà tra quattro anni, però, e nel 2021 molti avranno dimenticato la multa.

Per i vigili urbani di Atripalda, insomma, c’è da fare. Eccome se c’è da fare. Basta andare un pò in giro e verificare con attenzione e diligenza. Non farlo, significherebbe commettere una omissione. Reato che, suppergiù, è parente stretto dell’abuso di ufficio.

Eh si, era troppo comodo restare nel Fiorino e contare quelli che superavano i 70 kmh per spedire poi una bella quantità di verbali.

E’ sicuramente più giusto ed equo stanare i furbetti. Inutile stangare quanti percorrono la Variante e che per il Comune di Atripalda dovevano essere i salvatori del Bilancio Previsionale 2017/2019.

Scoviamoli in casa quelli che dovranno alimentare le casse comunali. E’ più facile e pure più elegante rispetto ad andare a battere (cassa) sulla Variante.

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