VIDEO-Di Pietro: “La camorra non c’entra con l’intimidazione al sindaco Bianchino”

“Con l’intimidazione al sindaco Mario Bianchino la camorra non c’entra”. Lo ha scandito in maniera chiara il colonnello Franco di Pietro comandante provinciale carabinieri di Avellino. Al suo fianco il comandante della compagnia di Baiano, Giuseppe Ianniello e il dirigente del nucleo investigativo, Quirino Russo. L’attentato incendiario è legato ad un risentimento personale che il 35enne aveva nei confronti del sindaco.  L’uomo, divorziato, vive una situazione di difficoltà economica e nonostante si fosse rivolto ripetutamente al comune per un aiuto i suoi appelli sono caduti nel vuoto. Questo risentimento lo ha poi spinto a riempire una tanica di benzina, prelevata dal serbatoio di un mezzo agricolo di sua proprietà e ad utilizzare il liquido infiammabile per attuare la sua “vendetta”.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il 35enne è partito in piena notte dalla propria abitazione con una tanica di benzina. Ha attraversato a piedi il percorso che lo ha condotto all’abitazione del sindaco Bianchino dove era parcheggiata l’auto. Giunto sul posto ha cosparso di liquido infiammabile l’auto ed ha appiccato l’incendio dandosi successivamente alla fuga. Questa mattina, dunque, i carabinieri della compagnia di Baiano hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari. Escluso che l’intimidazione sia riconducibile all’azione della camorra sul territorio montorese. “I motivi del gesto, ha spiegato il comandate della compagnia dei carabinieri di Baiano, “I motivi sono legati alla sfera amministrativa dell’attività condotta dal sindaco con sfaccettature anche personali. Il fermato è attualmente disoccupato ed in passato ha chiesto aiuto al sindaco per il suo stato. Non ricevendo risposta ha reagito con l’atto criminoso”

Continuano invece le indagini per fare luce sull’altro episodio che pure ha riguardato il sindaco Bianchino ovverosia l’incendio in una abitazione di proprietà della sua famiglia. “Al momento, ha sottolineato il comandante Russo, non abbiamo alcun elemento che riconduca lo stesso soggetto a quell’episodio, anzi è da escludere che sia stato lui a compiere quel gesto sul quale stiamo indagando ancora”

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