Vaccinazioni anti-Covid in Irpinia: quegli anziani al freddo e al gelo

È partita oggi la campagna vaccinale anti-Covid 19 per gli ultraottantenni nell’Avellinese.

Sono state 698 le dosi somministrate nella prima giornata, nei centri vaccinali attivi da questa mattina: Sant’Angelo dei Lombardi (Aft 3), Montella (Aft 3), Lioni (Aft 4) e Bisaccia (Aft 4), oltre al centro vaccinale del presidio ospedaliero di Ariano Irpino.

L’Asl di Avellino, in accordo con i sindaci della provincia, ha individuato per la fase II della campagna vaccinale anti-Covid 19 ben 22 centri sul territorio provinciale, per un totale di 50 box per la somministrazione del vaccino.

Di questi, solo 4 centri (Sant’Angelo dei Lombardi, Montella, Lioni e Bisaccia) hanno già completato l’allestimento per partire con la vaccinazione degli ultraottantenni.

Disorganizzazione

Non sono mancate le polemiche: ad Ariano Irpino si sono levate accuse nei confronti dell’Asl per la disorganizzazione emersadinanzi al Poliambulatorio individuato per le somministrazioni del vaccino.

Su facebook si legge questo reportage che accompagna la foto qui sotto pubblicata:

I signori in fila sono tutti ultraottantenni (e loro accompagnatori), molti con problemi di mobilitá, in attesa di essere vaccinati. L’attesa si protrae da oltre due ore, ad una temperatura di 3 gradi Celsius, nonostante i pazienti fossero stati convocati ad orario scaglionato.

E gli anziani che non sono in fila stanno attendendo in macchina di essere chiamati, per ripararsi dal freddo.

Una gestione incivile del piano vaccini, per la quale chiediamo immediate spiegazioni sia all’ASL che al Comune di Ariano, che ci aveva assicurato avrebbe sorvegliato sulla gestione sanitaria in generale e sul piano vaccini in particolare”.

Da Calitri si fa rilevare che “appare alquanto singolare la scelta, da parte dell’ASL, di scegliere il centro polifunzionale di Bisaccia quale centro vaccinale per i comuni di Bisaccia, Calitri, Aquilonia, Monteverde; Andretta; Cairano; Lacedonia.

Calitri, come afferma lo stesso sindaco Di Maio, ha messo a disposizione più strutture per potere fronteggiare al meglio questa gigantesca operazione di vaccinazione.

Non si comprende la logica ed i criteri che hanno determinato tale scelta visto che, tra tutti i comuni, la popolazione over 80 calitrana è la più numerosa.

Chi ha fatto questa scelta, probabilmente, non ha tenuto conto delle criticità logistiche ed organizzative nel movimentare in sicurezza più di 400 persone anziane. Senza contare quelle con disabilità motorie.

A tutto questo aggiungiamo: come la mettiamo con gli assembramenti?

Per i ristoranti, i bari, le attività commerciali, le scuole, si fanno venire i mal di pancia raccomandando distanziamento, mascherine, minacciando sanzioni.

E quanto registrato presso i centri di vaccinazione, come si giustifica? Chi controlla il distanziamento per gli anziani in paziente attesa?

Ricordiamo che, in attesa di essere vaccinate, quelle persone sono a rischio contagio.

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