Un’altra genialata ad Avellino: le panchina “a raso” del marciapiede

Una ne fanno e cento ne pensano, quei buontemponi che occupano sedie e scrivanie all’ufficio tecnico del Comune di Avellino. Dai quali sarebbe interessante conoscere chi ha avuto quest’altra nuova e brillante idea di posizionare, al Corso Europa di Avellino, le panchine “a raso”. Ovvero a 50 centimetri da dove finisce il marciapiede, con il rischio di essere sfiorati da qualche automobile mentre si è lì seduti e coi piedi a terra. Immaginate una mamma con il bambino seduti su quella panchina? Con il bimbo magari che improvvisamente si alza e fa un passo avanti, finendo direttamente sotto un vettura di passaggio? Lucio, il barista che è proprio in quella zona, ci ha segnalato l’episodio già avvenuto fornendoci lo spunto per questa denuncia.

Ma gli interrogativi sono altri: chi usufruirà di quelle panchine in una strada ad alta densità di traffico, senza il rischio di respirare smog? Siamo curiosi di verificare quante persone fruiranno della panchina intelligente. Un’idea buona, sarebbe stata quella di collocarle in prossimità delle fermate. Parlavamo di idee buone e intelligenti, però…

Visto che si dovevano spendere soldi, non sarebbe stato il caso di posizionare altrove quelle panchine? Magari nella zona pedonale di Corso Vittorio Emanuele, oppure nelle traverse (Via Malta, Via Zigarelli, via Dante) che immettono sul corso principale, oppure dove c’è un po’ di ombra, senza distribuirle in modo sfuso e illogico. Per carità, magari siamo noi a sbagliare e tutto questo è stato fatto secondo uno studio approfondito. Se esiste , vorremmo essere messi al corrente e siamo pronti a ospitare le precisasioni e le spiegazioni che qualche cervellone vorrà farci pervenire.

Un’altra domanda: cosa ne pensano gli architetti di Avellino di questo nuovo arredo urbano? Un loro parere sarebbe opportuno, come lo hanno fornito per il “mausoleo” oppure “cubo” di Piazza Libertà: lo diciamo con convinzione e senza ironia.

Ad Avellino, ormai, stiamo facendo l’abitudine alle libertà progettuali singolari e particolari: si va dalle vasche collocate dinanzi alla chiesa di San Ciro agli ombrelloni di acciaio del Corso principale, alle strutture per i rampicanti di piazza Macello. In questo modo si vogliono forse attrarre curiosi e turisti. Si può offrire una visita guidata tra mercatone, tunnel, piazza libertà, e tutte queste altre espressioni architettoniche cittadine.

Intanto ci è stata segnalata un’idea per le panchine di corspo Europa: utilizzarle quali barbecue, magari per l’agnello pasquale con un pò di carbonella accesa sotto la panchina. Oppure, in modo naturale, quando il sole farà diventare rovente la parte della panchina che ospita la parte nobile del corpo.

Un’ultima domanda: ma in questa città, nelle stanze dei bottoni, lì dove si decidono le cose, c’è qualcuno che riesce ancora a vergognarsi per queste…vergogne?

P.S. – dall’immagine in copertina si nota un furgone parcheggiato nello spazio per disabili. E poi la Prefettura chiede al Comando dei Vigili Urbani di “attenzionare” l’eventuale uso improprio dei “pass” per disabili…

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