Ugo Grassi e la rivelazione choc: “Quando Conte mi chiese: vuoi qualche incarico?”

La rivelazione di Ugo Grassi, senatore eletto nel Collegio uninominale di Avellino alle politiche del 2018 quale esponente del Movimento Cinque Stelle, potrebbe apparire insignificante.

A rendere la situazione imbarazzante è invece il dettagliato racconto che il senatore Grassi ha fatto attraverso una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica da cui emergerebbe che l’offerta pervenutagli dal premier Conte sottindendeva qualcosa che, in politica, è normale: io ti offro questo, però tu devi fare quest’altra cosa.

Ugo Grassi, 56 anni, è napoletano di nascita ma vive ad Avellino, coniugato con il notaio Romana Capaldo, nipote del banchiere ed economista Pellegrino Capaldo.

Il 12 dicembre 2019 Grassi è poi uscito dal Movimento 5 Stelle, ed ha aderito alla Lega per Salvini insieme ai colleghi Stefano Lucidi e Francesco Urraro.

Ipotizzare un nuovo salto del suo amico e collega, da parte di Giuseppe Conte, non deve essere sembrata una ipotesi irrerealizzabile.

E allora….

Il racconto

Giuseppe Conte e Ugo Grassi si conoscono da diversi anni, entrambi professori di Diritto civile, quindi con un rapporto diretto precedente alla discesa in politica dei due.

Ecco uno stralcio dell’intervista riportata nell’edizione odierna del quotidiano “La Repubblica”.

«A un certo punto mi convoca Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e mi dice: “Vuoi qualche incarico”? Io resto di sasso».

Perché? Che le ha detto?

«Ha iniziato a parlare di università, del nostro mondo. Siamo entrambi professori di Diritto civile. Conoscevo bene il suo collega di studio Guido Alpa, anche con Conte ci siamo incrociati in qualche convegno. Per questo ci diamo del tu».

Ugo Grassi è stato spiazzato dall’insolita richiesta di Giuseppe Conte ma è stato pronto nel rrispondere: “Ho immediatamente replicato: ‘Giuseppe, ti ringrazio, ma io non voglio alcun incarico, non ne sto cercando. Voglio un progetto politico, non poltrone, sto lavorando a quello'”.

E come siete venuti fuori da quel gelo?

«Parlando, lui, del più e del meno. Alla fine, quando ha realizzato che il proposito era sostanzialmente fallito, mi ha detto: “Ugo, ad ogni modo, se posso darti un consiglio, nella tua esperienza politica, se hai bisogno di interlocutori politici, guarda al Pd».

Al Pd? Ha detto così?

«Sì. Ed è abbastanza strano perché conosceva la mia collocazione politica, ormai chiara dopo che avevo abbandonato il Movimento. E questo ha confermato la mia convinzione».

Ovvero?

«Che lui fin dal passato ha sempre manifestato una certa simpatia per la sinistra piuttosto che per la Lega, con la quale ha dovuto pur governare. Gli ho risposto: “Grazie per il consiglio, ma ho molte critiche da muovere al Pd, che considero responsabile dell’esplosione burocratica che ha travolto l’università italiana».

Che conclusioni ha tratto?

«Che il premier cercasse, allora come forse oggi, forze a supporto della sua maggioranza, anche facendo leva su rapporti personali».

Fin qui l’intervista ma viene da chiedersi e domandare all’iprino di adozione Ugo Grassi: perchè il senatore ha raccontato queste cose così riservate?

Per sentirsi magari dire: ma che bravo, che sant’uomo (politicamente) capace di non lasciarsi indurre (nuovamente) in tentazione?

Pare, intanto, che Conte abbia smentito tutto.

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