Solofra, salvare il Landolfi con l’arma del voto: basta con le passerelle

Sono rimasti soltanto i cittadini del Solofrano – Serino, Solofra, Montoro e zone limitrofe – a difendere l’ospedale Landolfi.

Si è visto solo qualche personaggio in cerca di consensi per le prossime regionali durante il sit it organizzato dal comitato spontano “Salviamo il Landolfi”.

Aspiranti consiglieri regionali che hanno fatto un atto di presenza comunque apprezzabile durante la manifestazione per la quale si è notata l’assenza del sindaco di Solofra.

E il sindaco?

Michele Vignola ha mollato?

Come mai non s’è visto il sindaco di Solofra, colui che ha sempre tenuto i rapporti con il Presidente della Regione Campania?

Il primo credulone delle assicurazioni di De Luca circa la “non chiusura” del Landolfi, trasferendole poi ai suoi concittadini.

Il sit in è stato un successo della gente, quella che potrà dare premiare i cercatori, quelli che vogliono diventare consiglieri regionali per una questione di conquista del potere, di successo personale, mica per soddisfare le esigenze e le aspettative della popolazione.

Apprezzabile lo sforzo del comitato spontaneo che rischia di perdere la sua guerra.

LEGGI PURE – Ospedale Solofra, come scongiurare la chiusura: domenica ambulatori aperti

Il Pronto Soccorso ufficialmente riaprirà a febbraio e il Landofi, come ospedale, è destinato a seguire le sorti dei nosocomi di Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi.

Questa è la realtà, il resto sono chiacchiere e prese in giro.

L’arma del voto

Quaranta giorni alle elezioni, il momento va sfruttato bene.

Chi vuole i voti della popolazione del Solofrano, del Serinese, di Atripalda, Cesinali, Contrada e Aiello del Sabato, deve dimostrare concretamente qualcosa.

Con qualche faccia i galoppini di De Luca si presenteranno agli elettori per convincerli a votare chi sostiene l’attuale Governatore?

Le passerelle non servono, presentarsi alla manifestazione del comitato “Salviamo il Landolfi” è una presa in giro quando mancano argomenti concreti da proporre.

Non più chiacchiere da paesanotti, insomma, da finti moralisti, da accorati imbonitori: la gente vuole il suo ospedale, vuole il pronto soccorso.

Ed è pronta a trattare gli aspiranti consiglieri regionali alla stessa maniera: promettendo e non mantenendo.

Non è questione di clientelismo, di posti di lavoro, di sete di potere: c’è l’esigenza di una popolazione che, in caso di bisogno, non può rischiare di morire perchè l’ospedale funziona a scartamento ridotto.

Pessimo segnale

L’assenza dei politici, salvo quelli che aspirano a diventare consiglieri regionali, è stato un pessimo segnale della situazione.

La popolazione sa bene come ripagare quei finti amici, fortunatamente ci sono le votazioni.

Se i politici hanno abbandonato la gente che lotta per il presidio ospedaliero, gli stessi elettori sanno bene come abbandonare i quetuanti di voti negando loro la preferenza, facendoli diventare semplici cittadini anzichè aspiranti onorevoli.

Sempre che la gente abbia gli attributi per fare questo anzichè lasciarsi convincere da inutili promesse.

SPOT