Provincia, non c’è due senza tre

Avellino, Sindaco Festa: «Non ci saranno altri bandi per il Partenio»

E’ possibile che le elezioni provinciali siano vinte per la terza volta dallo schieramento politico che fa capo al sindaco di Avellino Gianluca Festa. Se così sarà, se dunque Angelo D’Agostino diverrà oltreché presidente dell’US Avellino anche presidente della provincia, Festa potrà dire di avere contribuito ancora in maniera determinante a fare eleggere l’inquilino di palazzo Caracciolo. Rimane il fatto, non di poco conto, che nelle precedenti due sfide l’attuale sindaco di Avellino si sia accordato con esponenti del centrodestra per fare eleggere due esponenti del centrodestra, l’ultimo dei quali oggi transitato in Italia Viva e parimenti sostenitore della candidatura di D’Agostino. Formalmente la coalizione che candida il sindaco di Montefalcione comprende esponenti del centrosinistra, dal Pd ai socialisti, ma ha come riferimento l’area moderata che comprende i renziani e il gruppo di amministratori popolari vicini a Ciriaco e Giuseppe De Mita. I voti di tutti questi soggetti non sarebbero sufficienti a vincere se non si aggiungessero a quelli del sindaco di Avellino e della sua maggioranza.
Sbaglia dunque chi pensa che l’accordo su Angelo D’Agostino sia soltanto una improvvisa ammucchiata. La tela politica tessuta negli ultimi tre anni ha permesso di ordire una rete di rapporti strettissimi fra il candidato presidente, il sindaco di Avellino, il consigliere regionale Vincenzo Alaia e il suo fedelissimo Domenico Biancardi. Qualunque sia il giudizio sull’operato dei protagonisti di questo accordo, bisogna ammettere che il loro percorso politico ha un passato chiaro e a suo modo coerente. resta da capire quale sarà il loro futuro: se sarà eletto, il presidente della provincia che tre anni fa fu il candidato del Pd alle elezioni politiche nel collegio di Avellino) si presenterà ancora come un rappresentante del centrosinistra, oppure come il massimo esponente di un progetto che guarda anche altrove?

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