Pizza , specchio, mobile: così i pusher ‘trattavano’ la vendita di droga. 5 nei guai

Pizza, ragazza, specchio. Questo il gergo utilizzato per nascondere l’attività di spaccio che avveniva generalmente per strada. Il G.I.P. presso il Tribunale di Avellino su richiesta della locale Procura della Repubblica ha emesso cinque misure cautelari nei confronti di 5 persone per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A finire nei guai un 48enne per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere e altre 4 persone di età compresa tra i 32 e i 50 anni per i quali è stata richiesta l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, nasce nel novembre del 2013 a seguito del decesso di un giovane tossicodipendente avvenuto nel capoluogo irpino. Le indagini hanno portato ad una fitta e collaudata rete di spaccio, costituita da 4 uomini ed una donna, tutti avellinesi, ai quali i tossicodipendenti si rivolgevano per avere le sostanze stupefacenti. Attività investigative che hanno consentito agli inquirenti di tracciare un quadro completo sui pusher e sul loro  modus operandi che svolgevano una proficua attività di spaccio nei comuni di Avellino e Mercogliano.

Dalle intercettazioni è emerso altresì il linguaggio criptico utilizzato previo accordo con gli interlocutori (“pizza”, “specchio”, “mobile”, “ragazza”, ….) per celare l’illecita attività di spaccio che avveniva generalmente per strada.

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