No Festa, no Enjoy

Sindaco Avellino - Gianluca Festa - Stadio Partenio

Sarà stata la lettura, a tarda ora, di un post di Liliana Foti Urciuoli ad avermi indotto uno strano sogno che, di sobbalzo, mi ha riportato, nella notte appena trascorsa, alla quotidiana realtà. Ho sognato che la sindaca Nargi, nel giorno della Befana, aveva disposto un beffardo TSO all’ex sindaco Festa e che tale decisione era stata variamente commentata dalle forze politiche e dal popolo, divisi tra favorevoli e contrari. Tra i contrari tanti volti impegnati elettoralmente da tempo a fianco dell’ex primo cittadino, agitati per la sospetta strumentalità della misura. Solo un sogno; lo ribadisco, con la perdonabile neutralità della dimensione onirica.

Personalmente, ieri, mi sono rifiutato di continuare a visionare il filmato, postato da Gianluca Festa sul suo profilo Fb, ma ancora più disagio ho accusato nel leggere – prima di smettere – appena una decina di commenti, che la piazza gli ha restituito, senza filtri e ritardo. Il rifiuto viene dalla mia incapacità di associare l’uomo di oggi a quello che ho conosciuto in passato, fin da quando era esponente dei Verdi. Suo padre,Vittorio, direttore dell’ufficio postale del mio paese, lo descriveva, a ragione, con smisurato compiacimento. In quegli anni, Gianluca “davvero “ già si distingueva per la disponibilità e le sue riflessioni acute su tempi di politica e vita amministrativa, che accompagnava ad un costante e sincero sorriso.

Guardingo e diverso il registro dei giorni correnti, venuti dopo gli anni logoranti e di cambiamento evidente alla guida della città di Avellino, con gli effetti poi non salutari dell’ingiusta detenzione preventiva, i soverchi guai giudiziari, gli atteggiamenti politici diventati ritorsivi, le minacce feroci all’indirizzo di chi (ritiene) abbia sbagliato nei suoi confronti e, finanche, le irriverenti esternazione nei confronti della donna, diventata Sindaco della città capoluogo, proprio per suo volere. Festa si comporta, attualmente, come se tutti i gradi di giudizio, che lo attendono e lo interesseranno per almeno il prossimo decennio, si fossero già conclusi con esiti a lui favorevoli.La sua impazienza, accompagnata all’intima convinzione di aver subìto più di un torto palese dal
lavoro dei magistrati, lo accecano in una rabbia incontenibile.

E’ forte il contrasto tra l’eleganza con cui appare e l’irritualità del suo fare dopo le revoca, decisa dalla Corte di Cassazione, della misura restrittiva ai domiciliari, inflittagli in via cautelare. Rischia sempre più di apparire “re nudo”, privo di persone “vicine”, in grado di consigliarlo sulla necessità di evitare iniziative sconvenienti, dati i tempi. E’ l’ uomo a necessitare di sostegno personale perché l’amministratore pubblico – rimasto privo della fascia tricolore – appare troppo avvelenato da quel sostegno elettorale, che non ha potuto legittimamente raccogliere.

Il video è espressivo di un dolore sordo e devastate, a fronte di cui non si resta affatto indifferente. La vicenda si presente complessa ed i tempi, peraltro, non appaiono affatto maturi per poter giudicare, tempi incompatibili con le incalzanti necessità della città capoluogo che, prima di rivoluzionari piani di sviluppo e crescita, appare bisognosa di interventi, non procrastinabili, legati alla vivibilità quotidiana ( strade e e traffico, per sottolinearne qualcuno). Senza cadere nella retorica, Avellino necessita di stabilità nella guida che, al momento appare incompatibile con i venti di guerra, che stimolano, comunque, un paio di domande spontanee, quasi a filo di voce. La prima rivolta al Prefetto: “Eccellenza che sta facendo ? L’altra all’indirizzo della Sindaca: “Ritiene decoroso continuare a dare prova di resilienza, anziché rassegnare le dimissioni, avendo accresciuta consapevolezza del tunnel in cui è finita?”.

Non intendo figurare come trombettiere-imbonitore, ma ritengo equilibrata questa libera analisi dei fatti più recenti, e sia di conforto al lettore sapere, che l’autore del video, anzi, non è più tanto simpatico a chi scrive, da dopo la sua amministrazione apertamente ha ignorato l’editoria locale – in particolare radio e tv – con quel censurato investimento in promozione radiofonica su scala nazionale. In quella stagione – lo ricordo all’ex sindaco Festa – non venne assegnato un solo euro ai media locali, a fronte di una significativa disponibilità, portata da un budget superiore ai 200mila euro. Enjoy!

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