Muore l’ospedale Landolfi di Solofra e adesso si fanno venire i mal di pancia

Addio al presidio ospedaliero di rilievo nazionale. Una perdita gravissima per tutto il territorio irpino.

“Perse decine di posti di lavoro. Pronti ad azioni di protesta”, sostiene il Segretario Generale della FpCgil di Avellino, Licia Morsa che esamina il percorso di una decisione partita da lontano.

Non si registrano documenti da parte di altre organizzazioni sindacali, ormai rassegnate rispetto a una decisione che non sono state in grado di contrastare.

Reazioni a catena

Adesso si faranno venire i mal di pancia amministratori pubblici, politici, rappresentanti sindacali e altre mezze figure che poco o nulla hanno fatto per evitare una decisione che Irpiniaoggi aveva anticipato da tempo.

Devono esprimere rammarico e disappunto: fa parte del copione.

Il problema riguarda gli utenti, in particolare.

Dove andranno a farsi curare gli utenti di Solofra, Serino, Montoro e altri centri della Valle dell’Irno?

Al Moscati di Avellino, ovviamente, che è una eccellenza pure quella. In quell’ospedale saranno trasferite pure le maestranze che per anni hanno reso il Landolfi un piccolo gioiello della diastrata sanità campana.

Stai sereno

Non c’era bisogno di essere scienziati o politici di alto spessore per capire cosa stava avvenendo.

Un mese era riuscito a capirlo pure il sindaco di Solofra, Michele Vignola.

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Non lo hanno invece capito quanti si sono fatti abbindolare – ci auguriamo in buona fede- da promesse giunte dall’alto, da pacche sulle spalle, per la serie “stai sereno”, ritrovandosi adesso a piangere lacrime di coccodrillo assistento alla morte di una eccellenza sanitaria, perlomeno in Irpinia.

Ora si promette battaglia, si lanciano accuse, si organizzano i “tavoli”, ci si accapiglia per individuare i responsabili che hanno portato all’amaro epilogo.

Quante chiacchiere

Parole a vuoto, tantissime, pure questa volta.

Come quelle ascoltate da anni, offerte da amministratori locali indottritati da politici senza scrupoli, personaggi che hanno preso in giro la gente della valle dell’Irno, in periodi elettorali, ottenendone i consensi attraverso il voto.

Politicanti che avevano promesso battaglia per difendere l’importante presidio ospedaliero.

Battaglie combattute con le fionde rispetto alle armi nucleari degli avversari (???) che spingevano per la chiusura del nosocomio.

Erano i tempi in cui il sindaco di Solofra, dopo l’accorpamento del Landolfi al Moscati di Avellino, insieme all’allora dg Percopo, annunciava l’inizio del viaggio.

Abbiamo visto che si è concluso: un corteo funebre per il Landolfi con tanto di manifesto che ne annuncia la morte.

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Nuove promesse

Dopo un periodo di prevedibili mal di pancia, pure la vicenda del Landolfi di Solofra sarà presto dimenticata.

Si faranno nuovi progetti e si offriranno nuove promesse.

Ricordate Bisaccia, Sant’Angelo dei Lombardi e altre vicende legate alla sconquassata sanità irpina?

Ora si aggiunge Solofra, il cui escursus del triste epilogo viene fatto dalla rappresentante dal Segretario Generale della FpCgil di Avellino, Licia Morsa, in una lunga nota che si conclude così:
“Aspettiamo la convocazione di chiarimento ufficiale da parte del Moscati che vedrà una delegazione di lavoratori del Landolfi, oltre ai referenti sindacali della FpCgil provinciale e di presidio. Tutto ciò che verrà detto in quella sede sarà pubblico, sperando che si esca da polemiche e strumentalizzazioni di comodo”.

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