Mal’aria ad Avellino, peggiore città del sud per gli sforamenti di PM10

Che triste primato: Avellino è la  peggiore città del centro sud per numero di sforamenti  di PM 10 (ben 78) seguita da Frosinone (77). 

C’è davvero una brutta aria nel capoluogo irpino, uno dei peggiore in Italia, secondo il rapporto annuale di Legambiente denominato “Mal’aria”, che fornisce un quadro esatto della qualità dell’aria nei capoluoghi di provincia nel 2020.

Nella classifica delle città fuorilegge, quelle che nanno superato i limiti giornalieri delle polveri sottili (Pm10), Avellino è al settimo posto.

Rispetto ai 96 capoluoghi di provincia, ce ne sono 35 che hanno il limite previsto per le polveri sottili (Pm10), ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo.

Al primo posto c’è Torino con 98 giorni di sforamenti seguito da Venezia con 88, terzo posto per Padova (84), Rovigo (83), Treviso (80), mentre Milano è al sesto posto nella classifica della peggiore aria respirata (79 giorni) e al settimo ecco Avellino con 78.

Dati allarmanti

Preoccupanti anche i dati relativi ai parametri indicati dall’OMS, che hanno come target esclusivamente la salute delle persone.

A guidare la classifica della peggiore aria respirata è ancora Torino con 35 microgrammi/mc come media annuale, seguita da Milano, Padova e Rovigo (34µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza, Modena e Verona (32 µg/mc).

Tutte città del nord, insomma, dove è risaputo che l’aria non è delle migliori.

Peggiore del centro-sud

Ebbene, dopo tutte queste, ecco Avellino (31µg/mc), la peggiore città dalla Toscana in giù, seguita da Frosinone (30 µg/mc), Terni (29 µg/mc), Napoli (28 µg/mc), Roma (26 µg/mc), Genova e Ancona (24 µg/mc), Bari (23 µg/mc), Catania (23 µg/mc).

C’è poco da stare allegri, altro che cittadina circondata da monti e colline, dall’aria salubre da respirare a pieni polmoni.

C’è da riflettere innanzitutto e poi intervenire, senza perdere tempo né raccontare frottole.

Di mal’aria si muore.

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