Lotta all’evasione fiscale: siglata l’intesa tra Agenzia delle Entrate, Procura e Finanza

Nei giorni scorsi il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, il comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Salvatore Minale e il Direttore Provinciale dell’Agenzia delle Entrate, Tommaso Flagello, hanno siglato un protocollo di intesa per rafforzare il coordinamento investigativo tra l’Autorità Giudiziaria, la Guardia di Finanza e l’Amministrazione finanziaria in ambito provinciale. L’accordo si pone quale principale obiettivo quello di aumentare il livello di coordinamento e cooperazione tra le istituzioni preposte, potenziando l’azione di repressione dell’evasione fiscale e alle altre forme di illegalità ad essa collegata, con particolare riguardo ai fatti di maggiore pericolosità e di allarme sociale, come le frodi transnazionali, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, la creazione di schermi societari per fini esclusivamente illeciti, al solo scopo di inquinare i mercati e il conseguente riciclaggio dei proventi illeciti. Infatti, sovente, le frodi fiscali, l’utilizzo di fatture false e di contabilità opache o artefatte sono fatti (anche reato) spia di disegni criminali di più vasta portata, che permettono anche a pericolose e organizzate consorterie criminali di infiltrarsi nel tessuto economico e imprenditoriale, creando risorse finanziarie occulte e nascondendosi dietro prestanome e società artatamente costituite. Pertanto, al fine di potenziare l’efficacia e la tempestività dell’azione di contrasto, le Parti del protocollo si sono impegnate ad implementare, semplificare e accelerare i flussi di comunicazione reciproci, anche sfruttando l’innovazione tecnologica dello strumento telematico. Ciò al fine di consentire all’Autorità Giudiziaria inquirente di assumere celermente la direzione delle indagini, assicurando nel contempo un coordinamento costante ed efficace tra gli sviluppi amministrativi e penali dei singoli contesti oggetto di investigazione. L’accordo disciplina una serie di adempimenti procedurali tesi a garantire, in tempi rapidi, anche la tassazione dei proventi illeciti derivanti da qualsivoglia attività criminale e l’indeducibilità fiscale dei cosiddetti “costi da reato”, al fine di recuperare ulteriori risorse al gettito fiscale da destinare alla collettività. A ciò vanno affiancate le specifiche intese previste per la richiesta e l’esecuzione di provvedimenti di sequestro preventivo dei proventi dei reati tributari emessi dal Giudice competente per rendere ancora più agevole l’effettivo recupero delle somme evase. Tutto questo si è tradotto nella definizione di un puntuale percorso operativo per lo sviluppo di accertamenti economico – patrimoniali volti a risalire alle modalità di reimpiego delle risorse finanziarie illecitamente accumulate grazie all’evasione fiscale o alle frodi sui contributi erogati, nonché a individuare i beni nella disponibilità, anche di fatto, degli evasori, al fine di procedere al loro rapido sequestro e, quindi, alla loro confisca definitiva. Non solo evasione fiscale ma anche le frodi perpetrate mediante la richiesta e l’ottenimento di contributi erogati attraverso l’Agenzia delle Entrate, quali crediti, detrazioni d’imposta o contributi come quelli previsti dal c.d. “decreto rilancio” (dI. n. 34 del 19 maggio 2020) rientrano nel campo di applicazione del protocollo siglato. Infine, è stato stabilito anche confronto operativo periodico tra le due “anime” dell’Amministrazione finanziaria italiana, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura, nei casi in cui emergano fattispecie di particolare pericolosità criminale, per il contrasto delle quali è fondamentale l’attivazione tempestiva dei poteri e delle tecniche investigative propri della polizia giudiziaria. Il protocollo cosi formalizzato costituisce un decisivo passo in avanti nell’azione di contrasto alla criminalità economico-finanziaria derivante principalmente dall’evasione fiscale ad opera di quegli operatori che – in spregio delle regole del mercato – recano un grave danno all’economia legale del Paese, soprattutto nell’attuale momento storico.

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