
Dal campo ai bilanci : i controlli per un calcio sostenibile questo il tema del convegno svoltasi presso l’aula Magna del Tribunale di Avellino. A modera l’avvocato Alfonso Laudonia.
Le riflessioni di Filomeno Rocco Fimmanò, manager olimpico CONI
C’è grande attenzione attorno al tema, ma è ben noto quanto sia complesso, dal punto di vista tecnico e giuridico, affrontare con chiarezza le opportunità e le criticità del mondo dello sport moderno.
Filomeno Rocco Fimmanò, manager olimpico del CONI, ha condiviso una riflessione articolata:
“Abbiamo lavorato, con un gruppo di grande spessore, alla realizzazione di questo volume proprio per dare una risposta a un fenomeno che oggi ha dimensioni planetarie, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. E proprio mentre lo sport assume questa portata globale, si sta cristallizzando un ordinamento con le sue regole, fragilità e contraddizioni”.
Ogni anno, dopo la stagione sportiva, ne segue una seconda: quella delle controversie giudiziarie. Anche quest’anno se ne preannunciano diverse, soprattutto nel calcio. È stato inoltre l’anno delle riforme: è seguito alla sentenza sulla Superlega, alla decisione della Corte Arbitrale (CAS), e a una serie di dinamiche regolative sempre più rilevanti.
“Il diritto dell’economia affonda le sue radici già ai tempi di Ramses II, quando i traffici commerciali divennero talmente centrali da richiedere una norma. Allo stesso modo, oggi, cerchiamo di capire come costruire un ordinamento che regoli in modo giusto e moderno lo sport.”
Uno dei nodi centrali del volume riguarda proprio l’autonomia dello sport, sempre più limitata. Lo sport non riesce più ad autoregolamentarsi in maniera efficace.
“Si dice che gli Stati vogliano intervenire per fini politici o economici — e questo, in parte, è vero — ma è altrettanto vero che lo sport, in molti casi, offre il fianco a queste ingerenze”.
Un esempio recente: entra in vigore quest’anno, al posto della COVISOC, una nuova Authority pubblica per la regolazione degli sport professionistici, figlia diretta dei casi Plusvalenze e Juventus. E si prevede che nei prossimi mesi si discuterà anche della riforma dell’organizzazione degli arbitri, con possibili modifiche radicali.
“Il vero nodo è come rendere compatibile l’autonomia con la capacità di autoregolamentarsi. E in questi ultimi anni, le istituzioni sportive — nel loro insieme — non hanno dato il meglio di sé.”
A complicare ulteriormente il quadro è intervenuta l’Unione Europea, attraverso la Corte di Giustizia, su questioni fondamentali come la Superlega.
“La Corte ha intimato a FIFA e UEFA di non ostacolare la nascita di nuove competizioni. È uno scenario in evoluzione: basti pensare al nuovo calcio a 7, la cosiddetta Kings League, che non fa parte del Movimento Olimpico.”
Non tutto lo sport, infatti, è parte del Movimento Olimpico. Negli Stati Uniti, per esempio, gli sport principali (NFL, NBA, MLB) seguono modelli totalmente indipendenti.
E sul ruolo dei Paesi arabi:
“Il loro investimento nello sport ha una valenza politica. Il calcio diventa strumento di comunicazione, di inclusione e occidentalizzazione. Ma i problemi legati ai diritti fondamentali, come nel caso Qatar, restano irrisolti e profondi.”