Lo sponsor Italpol sulla maglietta dell’Avellino: ecco i programmi dei nuovi soci

Domenica sulla maglietta dell’Avellino ci sarà un nuovo marchio: Italpol.

E’ quello dell’istituto di vigilanza facente capo alla famiglia Gravina che, entro fine aprile, dovrebbe acquisire l’80 per cento delle quote azionarie dell’Avellino calcio, con il restante 20% in possesso del gruppo Taccone.

E’ un segnale importante e positivo, in vista della quasi certa conclusione della trattativa in corso.

Secondo gli accordi, l’attuale presidente Walter Taccone assumerà la carica di presidente onorario mentre i soci di maggioranza nomineranno un amministratore unico che potrebbe essere Alex Gravina (nella foto: è in basso).

In una intervista pubblicata oggi dal Corriere dello Sport, l’a.d. della Italpol Giulio Gravina ha reso noto il programma che stanno stilando – di comune accordo – il gruppo Italpol (ha interessi anche nel settore del turismo, sport, alberghiero) e il gruppo Taccone, con un organigramma tecnico e organizzativo già delineato.

Qui di seguito riportiamo l’intera intervista apparsa sull’edizione odierna del quotidiano sportivo romano:

di Leondino Pescatore
ROMA
Entro fine aprile l’Avellino potrebbe avere un nuovo socio di maggioranza. L’attuale presidente Walter Taccone continuerà comunque a fare parte del club biancoverde, garantendone nel frattempo la gestione economica.
Giulio Gravina personaggio che non ama i riflettori, ha accettato di spiegare al Corriere dello Sport la reale situazione. Ha 48 anni ed è l’a.d. della Italpol, operante nel settore della vigilanza con sede principale a Roma ed interessi anche nel campo dello sport, del turismo, dello spettacolo.
Voci e illazioni si accavallano, creando interesse ma anche disorientamento tra la tifoseria irpina.
A che punto è la trattativa?
“Avrei voluto portarla avanti senza tanta pubblicità. Stiamo operando un approfondimento di dati e di informazioni attraverso lo studio legale Cantamessa di Milano, specializzato nel settore, per avere tutto chiaro. Al termine della “due diligence” potremo stabilire se si arriverà all’acquisizione o meno del pacchetto di maggioranza”.
Quindi è ancora in fase embrionale?
“Rispetto a 15 giorni, siamo avanti ma occorreranno altri 30-40 giorni per capire tutto. Ci sono situazioni da approfondire e valutare con estrema attenzione, come per qualsiasi acquisizione”.
C’è qualcosa in particolare?
“Questa è la fase cartacea, poi saremo anche sul posto per avere contezza dell’ambiente in cui andremo ad operare, visionare le strutture sportive”.
Come mai proprio Avellino dopo l’approccio con il Pisa?
“Per il Pisa siamo stati messi in mezzo: mai visto un bilancio. C’era un mio ex cognato, con cui mai ho condiviso qualcosa, il quale ha speso il nome Italpol che gli faceva comodo a livello di immagine”.
E l’interesse per Avellino?
“Mio padre, recentemente scomparso, era di Casalvelino e seguiva l’Avellino ai tempi della serie A, ne parlava sempre con simpatia. Resta una piazza blasonata con un ampio bacino di utenza: si può lavorare bene stando a due passi da Roma, rendere appetibile Avellino attraverso un progetto serio”.
Al momento gestite una squadra di calcio a 5.
“Per ora è un divertimento, nel nostro piccolo siamo primi e quella esperienza è servita come partenza dal basso. In ogni attività devi conoscere il mestiere o avere l’umiltà di impararlo”.
Avete appena licenziato l’allenatore.
“Siamo perfezionisti. La nostra mentalità è abbastanza paramilitare, l’idea di portare questa nostra impostazione nel mondo del calcio, con una squadra di serie B, ha la sua rilevanza”.
Sa pure che il calcio è diverso da qualsiasi tipo di azienda.
“Concordo pienamente: se lo fai bene puoi ottenere molto. Pure avendo dimestichezza nella guida del personale so che gestire un calciatore è diverso da una guardia giurata. Se uno parla chiaro, dicendo che facciamo una buona serie B per poi strutturarci, senza fare lo sbruffone o prendere in giro la gente, mi pare un discorso onesto e realistico”.
Ha già visto l’Avellino all’opera?
“Manco ad Avellino da tanti anni: l’ho visto in tv ma non ho competenze tecniche per esprimere un giudizio attendibile. Ma fermiamoci, per favore, sto dicendo troppo”.
In che senso?
“Stiamo andando oltre: quando sarà tutto maturo, ci presenteremo alla città e alla tifoseria. Prevedo l’accordo prima che chiuda il campionato perchè la nuova fase, poi, vogliamo gestirla noi”.
E’ dunque ottimista?
“Lo sono per natura e anche ambizioso: se uno non può permettersi la Roma, può avere il maschio della lupa, e questo è una cosa carina”.

 

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