Legambiente: “Posticipare l’apertura della caccia, la Regione fa spallucce”

Siamo al paradosso di fronte a una evidente e drammatica siccità, davanti alla conta dei dei danni in seguito all’estate peggiore sul fronte ambientale per una Campania colpita da ondate di calore e devastata dagli incendi, incurante anche della raccomandazione della Ispra , la Giunta Regionale non prende in considerazione  il posticipo almeno di un mese come richiesto dalle associazione ambientaliste della stagione venatoria prevista per sabato 2 settembre”.

“Il 19 agosto abbiamo scritto al Governatore De Luca per chiedere di deliberare il posticipo della stagione venatoria al 1 ottobre e attivare nel contempo un’azione forte e capillare di contrasto al bracconaggio, ma la nostra richiesta è rimasta lettera morta. Per la Giunta De Luca le ragioni della caccia prevalgono su quelle dei cittadini, dell’ambiente, del territorio dimostrando indifferenza agli interessi generali di salvaguardia e conservazione del patrimonio naturale e della biodiversità. E tutto questo accade nella regione più ambientalista d’Italia”. In una nota Pasquale Raia, responsabile Aree Protette Legambiente Campania sulla mancato posticipo della stagione venatoria al 1 ottobre.

Anche l’Ispra, l’Istituto di Ricerca del ministero dell’Ambiente, nei giorni scorsi aveva inviato una nota a tutte le Regioni (cui quali spetta il compito di fissare i calendari venatori), invitando a rinviare a ottobre l’apertura della caccia o a ridurre il numero di capi che si possono abbattere. Temperature massime assai elevate, prolungati periodi di siccità, drammatica espansione del numero degli incendi e della superficie percorsa dal fuoco (+260% rispetto alla media del decennio prevedente) rappresentano secondo l’Ispra “una condizione di rischio per la conservazione della fauna”.

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