L’Avellino riparte da Taurino: grinta, orgoglio e quattro priorità

Roberto Taurino

di Dino Manganiello

È quindi Roberto Taurino (nella foto con il patron Angelo Antonio D’Agostino) il nuovo tecnico dell’Avellino, come ampiamente previsto da almeno tre-quattro giorni. Poco fa l’annuncio ufficiale. Per l’allenatore leccese un contratto annuale e le prime parole affidate a un video proposto sulle pagine social del club irpino: “L’Avellino è l’espressione di un popolo, abituato a soffrire ma che ha sempre saputo rialzarsi, anche nei momenti più duri. Questione di territorio, tradizione, forse anche di Dna. In tutti questi anni ce l’hanno ampiamente dimostrato. Accetto questa sfida con orgoglio, è il momento di riaccendere gli animi, di essere orgogliosi di questi colori e di questa maglia”, queste le sue parole su base musicale, anche con una discreta propensione alla teatralità.

Delle sue peculiarità tecnico-caratteriali, comunque, si è già detto. A margine, un paio di considerazioni. Il contratto annuale può sembrare un’anomalia rispetto al concetto di “progetto”, ma evidentemente ha pesato la ‘sindrome da pluriennali’ che avrà colpito la dirigenza irpina (e come darle torto…) ed anche il ‘protocollo Braglia’ che per due stagioni ha scelto di legarsi un anno per volta. Inoltre, non si fa ancora cenno allo staff tecnico. E’ argomento delicato, probabilmente in via di trattativa-definizione.

Al nuovo tecnico, che tra l’altro ha già diviso la piazza (e la cosa non stupisce affatto) va il più sincero in bocca al lupo. Di prassi. Ma insieme urge veicolare un paio di dritte: decidere il modulo; decidere chi è funzionale della rosa a disposizione; decidere in fretta gli obiettivi di mercato che devono essere concordati con Ds e proprietà; essere chiari nella comunicazione soprattutto in termini di ambizioni.

Sembrano tutte cose ovvie, ma sono proprio quelle che hanno fatto floppare la scorsa stagione.

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