Inchiesta Dolce Vita, ancora un rinvio sulle intercettazioni da distruggere: si decide il 27 maggio

Si  è celebrata stamattina presso il tribunale del capoluogo irpino l’udienza preliminare per lo stralcio delle intercettazioni coperte da privacy. Il pubblico ministero Francesco Raffaele non ha acconsentito alla distruzione di tutte le intercettazioni indicate dalle difese degli indagati, Gianluca Festa e Fabio Guerriero. Il pm ha avanzato il diniego di distruzione di 6 progressi audio provenienti dall’ufficio dell’ex dirigente del comune di Avellino Filomena Smiraglia.

 

I difensori degli indagati hanno sollevato obiezioni. L’avvocato Marino Capone, legale di Fabio Guerriero ha evidenziato la difficoltà oggettiva nell’individuare con precisione le intercettazioni contestate, precisando che, i file non sono ordinati in ordine cronologico.

La difesa ha dunque sottolineato la necessità di cercare manualmente all’interno del file indicato il progressivo corrispondente. Qualora venga fornito un codice di trascrizione preciso, l’operazione sarà più rapida; in caso contrario, sarà necessario qualche giorno per completare la verifica.

 

Alla richiesta di ulteriore tempo si è unita anche l’avvocata Concetta Mari, difensore di Gianluca Festa insieme all’avvocato Luigi Petrillo. Le due difese hanno chiesto quindi di poter disporre di alcuni giorni per visionare e confrontare i progressivi indicati dalla Procura con i file in loro possesso.

 

Il giudice per le indagini preliminari  Argenio ha accolto la richiesta, rinviando l’udienza a martedì 27 maggio, alle ore 10. In quella sede sarà chiamato a decidere in merito all’ammissibilità delle intercettazioni contestate.

 

Si allungano quindi ancora i tempi per un ipotetico rinvio da parte della Procura degli indagati nel primo filone dell’inchiesta. Sarà necessario attendere prima la decisione del gip del tribunale di Avellino, sulla distruzione di queste ultime intercettazioni ritenute lesive della privacy degli indagati. Distruzione questa volta richiesta dagli avvocati dell’ex sindaco Gianluca Festa e dell’indagato Fabio Guerriero, gli avvocati Luigi Petrillo e Marino Capone.

 

 

 

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