Il Tocilizumab cura il Covid-19. “Estendere l’infusione a 250 pazienti”

Estendere la cura ad almeno 250 pazienti affetti dal Covid-19, ottenendo l’autorizzazione dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. È l’obiettivo dei medici napoletani Paolo Ascierto, Enzo Montesarchio, Franco Perrone e Roberto Parrella, i primi a somministrare il farmaco anti-artrite Tocilizumab a chi ha contratto il Coronavirus. Il Tocivid-19, il protocollo che stabilisce chi è adatto alla terapia, deve però ottenere il benestare dell’Aifa.

I quattro medici sono professionisti degli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli. Da sabato scorso, seguendo l’esempio della Cina (20 dimessi su 21 malati), hanno iniziato l’infusione del medicinale su sei pazienti, diventati otto questa mattina.

Sono tutte persone, dai 51 ai 67 anni di età, ricoverate in terapia intensiva. Si legge su Il Mattino, tutti tranne uno affetti da patologie pregresse (ipertensione, diabete, cardiopatie), tenuti in vita con la ventilazione meccanica. Tra questi c’è anche un medico.

Con il Tocilizumab, che agisce in un raggio di azione tra le 24 e le 48 ore, l’infiammazione polmonare e la funzionalità respiratoria sembrano migliorare. L’infusione, spiega il dottore Montesarchio a Il Mattino, può essere unica seguendo lo schema cinese o essere doppia, come viene utilizzato per contrastare la tossicità delle cure anticancro.

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