Il futuro dell’Avellino: si riparte dalla serie D, quasi certamente con l’irpino Preziosi

Inutile aggrapparsi all’illusoria possibilità di un responso positivo, nell’udienza al Tar del 13 settembre. Quel giorno i campionati saranno già iniziati, impensabile l’inserimento in sovrannumero nella serie B che l’Avellino ha definitivamente perso il 16 luglio alle ore 19, quando non fu in grado di sostituire la polizza fidejussoria non ritenuta idonea dalla Covisoc. Lo avese fatto, non ci sarebbero stati processi e speranze disattese.

Meglio rassegnarsi e pensare a soluzioni alternative, adesso.

L’ipotesi più accreditata è quella di ripartire dalla serie D, con il nuovo Avellino inserito seppure in sovrannumero visto che le iscrizioni si sono già chiuse.

Verosimilmente il nuovo Avellino sarà aggregato al girone I, quello delle calabresi e delle siciliane perchè in quello H dovrebbe esserci il Bari.

In attesa di conoscere campionato e girone, si fa largo la realizzazione di un progetto – probabilmente approntato da tempo – facente fa capo ad Enrico Preziosi, il patron del Genoa originario di Atripalda che mai ha nascosto le sue intenzioni di fare parte dell’Avellino, in passato quale possibile socio di Taccone, stavolta quale capofila di un gruppo di imprenditori irpini.

Il nuovo sindaco Ciampi ha assicurato che la soluzione sarà rapida, pretendendo tanta serietà da chi vorrà fare rinascere il calcio ad Avellino, salvaguardando le figure dei dipendenti, offrendo garanzie a una tifoseria che attende la restituzione dei soldi degli abbonamenti ma che sarebbe disposta a contribuire in modo tangibile pur di non vedere scomparire definitivamente il calcio.

Tante le cose da fare dopo avere superato il momento di rassegnazione misto a stupore. Reperire i soci per un sodalizio nuovo, chiedere l’iscrizione alla Figc, allestire una squadra, e altro ancora.

Ilcalcio ad Avellino non può scomparire.

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