Foumakan ha la leucemia, rischia di morire di burocrazia: per l’Asl non esiste

“Le carte, le carte, solo questo mi dicono: non stanno a posto, sei clandestino, torna al tuo paese”, continua a ripetere il giovane venuto in redazione a raccontare la sua storia, non sapendo più a chi rivolgersi.

Indossa una tuta del Napoli, regalo di uno straniero come lui, incontrato durante le peregrinazioni nei tanti ospedali dove ha vissuto gli ultimi due anni.

L’Asl di Mirabella Eclano sostiene che non abbia più i requisiti per ottenere l’assistenza sanitaria, perchè privo di permesso di soggiorno.

Ma come?

Può essere clandestino un soggetto che percepisce la pensione dall’Inps, che ha una posizione consolidata in Italia attraverso permesso di soggiorno rilasciato da lungo tempo?

All’Asl di Mirabella Eclano e di Grottaminarda non vogliono saperne, le carte non sono a posto ed allora niente assistenza.

“Le carte, le carte”, ripete il 29enne del Mali.

Approfondire la questione anzichè mandare sbrigativamente via quel ragazzo, non era possibile? Pontificare che “le carte non stanno apposto” oppure sentenziare “sei fuorilegge, torna al tuo paese” appare a dir poco discutibile.

Ma come si dice? Basta metterti un cappello in testa e ti senti un capostazione, un comandante, gestore del potere.

Maurizio, uno degli amici di Foumakan ha contattato la redazione di Irpiniaoggi per portare il caso all’attenzione di quanti possano risolvere il problema causato esclusivamente da un disallineamento burocratico.

Foumakan Sissoko ha 29 anni ed era fuggito dal Mali nel 2007, quando era ancora minorenne. Un lungo viaggio per il giovane proveniente dalla regione di Fangala per sfuggire alle violenze e minacce vissute in patria.

Dapprima una permanenza a Tripoli, in Libia, poi dopo l’esplosione dei fatti collegati alla primavera araba, il viaggio verso l’Italia fino a raggiungere l’Irpinia nel 2013, precisamente Grottaminarda, dove riuscì a trovare accoglienza, ospitalità e una sistemazione lavorativa.

Foumakan è un ragazzo intelligente e sensibile, disponibile e leale: cordiale il rapporto con il datore di lavoro, i colleghi dell’officina meccanica in cui aveva subito imparato il mestiere, con gli amici conosciuti in paese.

Tutti si stanno dando da fare per alleviargli le sofferenze, per trovare un donatore di midollo osseo.

Insomma, s’era voluto fare bene da tutti e questo spiega la solidarietà che il ragazzo del Mali sta ricevendo in questo suo difficile momento della sua vita.

Da un paio di anni Foumakan s’è ammalato, fino a scoprire l’atroce verità attraverso una diagnosi che non lascia spazio a discussioni: è malato di leucemia.

La sua condizione di salute gli ha impedito di continuare a lavorare e, attraverso l’interessamento e l’impegno del suo datore di lavoro, è stato sottoposto a cure specifiche nonchè ad accedere alle agevolazioni previste in questi casi, ottenendo la pensione dall’Inps, per le sue gravi condizioni di salute.

Foumakan ora percepisce la pensione ma non sono i soldi il suo problema, perchè ha tantissimi amici sempre al suo fianco, pronti ad accompagnarli da un ospedale all’altro, da Ariano Irpino a San Giovanni Rotondo per sottoporsi alle cure, in attesa di essere sottoposto ad una operazione di trapianto del midollo.

Improvvisamente, però, le cure per il giovane del Mali si sono interrotte. Colpa della burocrazia, del mancato allineamento delle banche dati dei vari uffici.

Fatto sta che Foumakan Sissoko risulta improvvisamente clandestino, cancellato dunque dagli elenchi dell’Asl, privato del suo medico di base, impossibilitato ad ottenere i costisi e vitali farmaci con cui combattere la leucemia.

Il giovane straniero non è clandestino, altrimenti sarebbe stato espulso dall’Italia, visto che non si nasconde, frequentando continuamente ospedali dove viene identificato e generalizzato.

E allora?

Per adesso ci limitiamo a pubblicare quanto ci è stato raccontato dal ragazzo, in attesa di comprendere perchè l’Asl di Mirabella Eclano non consente a Foumakan Sissoko di compiere la scelta del medico per ricevere l’assistenza sanitaria che per questo giovane maliano è di vitale importanza.

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