Fotocopiare libri è illegale: denunciati titolari di copisterie, rischiano il carcere

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno denunciato due titolari di altrettante copisterie operanti nel capoluogo, ritenuti responsabili di aver riprodotto
numerosi testi universitari e non solo, in violazione delle norme che tutelano il diritto d’autore.

L’attività svolta ha portato al sequestro complessivo di un pc desktop e di un hard disk, al cui interno erano immagazzinate, in formato digitale, le
scansioni integrali di oltre 28.000 opere librarie, pronte per essere stampate e rivendute al pubblico.

Sequestrate anche due fotocopiatrici ed oltre 200 riproduzioni integrali di libri, effettuate mediante fotocopiatura e già pronte per la vendita.

La legge sul diritto d’autore non vieta totalmente la riproduzione di opere
dell’ingegno, anzi la consente esclusivamente “per uso personale” del cliente, previo pagamento di un compenso forfettario da corrispondere
alla S.I.A.E.

In ogni caso, è vietato fotocopiare più del 15 per cento dell’opera e, conseguentemente, dell’intero volume.
Al contrario, all’interno delle copisterie controllate, i libri venivano riprodotti integralmente. Le copie ottenute venivano vendute ad un prezzo inferiore a quello del testo originale, recando così un notevole danno agli autori e alle librerie che commercializzano le opere
originali.

I due titolari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Avellino, rischiano la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da euro 2.582 a euro 15.493. Oltre la sanzione penale è prevista l’applicazione di sanzioni amministrative, che nel caso di specie ammontano complessivamente ad € 3.000.000 circa.

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