Dogana di Avellino, l’archistar rinuncia all’incarico: solo polemiche

La ristrutturazione della Dogana fatevela voi: questo, in sintesi, il pensiero indirizzato al sindaco Festa dalla star degli architetti italiani, il 77enne Massimiliano Fuksas con studi professionali a Roma, Parigi e Shenzhen.

Era venuto ad Avellino per organizzare il rilancio della Dogana, quel monumento alla vergogna che da oltre 40 anni è abbandonato a se stesso e che ognuno – da decenni – pensa al modo in cui ristrutturarlo per evitare di abbatterlo.

Fuksas era stato bersaglio degli attacchi da parte degli architetti irpini i quali si domandavano perchè il Comune di Avellino avess interpellato un “forestiero” rispetto alle tante specifiche professionalità presenti in provincia (vantano una laurea in architettura pure i politici Petracca e Alaia, anche se non operano).

L’archistar ha tolto il disturbo: “Ho riscontrato polemiche sterili e anche incomprensibili”.

La Dogana resta nel suo abbandono, al pari di quasi tutte le opere in corso ad Avellino: dal tunnel alla metropolitana leggera, dalla ristrutturazione del Castello alla pista ciclabile.

Le opere della vergogna, un pò come la piazza centrale di Palermo: lì ci sono statue “nude”, ad Avellino ad essere messa a nudo sono l’incompetenza e l’incapacità di chi dovrebbe portare a termine opere costate quintali di euro alla comunità.

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