Da Montoro al Guinness World Record, la storia di Carmine e Gianluca: «È il coronamento di un sogno. Adesso sogniamo New York o Tokyo»

Da Montoro al Guinness World Record, la storia di Carmine e Gianluca: «È il coronamento di un sogno. Adesso sogniamo New York o Tokyo

Cadere per rialzarsi. Perdersi di vista per ritrovarsi. Potrebbe essere questo l’incipit della storia scritta a quattro mani da Gianluca Russo e Carmine Federico. Due sportivi, ma prima di tutto due amici, accomunati dall’amore per la corsa e dalla volontà di andare oltre ogni limite. Una volontà dettata dalla passione – Carmine è un runner esperto – e dallo spirito di sacrifico: Gianluca non si è mai arreso all’idea di correre una maratona, nonostante viva sulla sedia a rotelle dopo un grave incidente. «Tredici anni fa fui protagonista di un brutto incidente in auto sul Valico di Chiunzi – dice Gianluca -. Ricordo che ero seduto dietro. D’un tratto la macchina sbandò e ci ritrovammo in un dirupo di circa 300 metri. Da quel momento la mia vita è cambiata. Ho riportato delle lesioni midollari, all’altezza della cervicale, che non mi permettono di camminare e di utilizzare al cento per cento gli arti superiori».

Un brutto incidente, da cui Gianluca ha saputo uscirne grazie all’appoggio di amici, parenti e di Carmine. «Ci conoscevamo prima dell’incidente – afferma Gianluca -. C’eravamo persi un po’ di vista ma sono cose che capitano in amicizia. Esattamente un anno fa ci siamo ritrovati, per puro caso, in un bar del paese. Mi chiese “perché non pratichi uno sport?”. Risposi dicendo che “purtroppo le mie mani non mi permettono di compiere troppi sforzi”». Qui la svolta: «Mi fece una promessa. “Spingo la carrozzina e ti faccio correre io” mi disse». «L’idea è venuta per caso – conferma Carmine -. Eravamo seduti al bar e in televisione andava in onda una partita di basket in carrozzina. Chiesi a Gianluca perché non avesse mai provato a fare uno sport che gli permettesse di socializzare di più rispetto alla classica passeggiata per il paese. Mi confidò del problema alle mani e in quell’istante mi venne un lapsus. Gli proposi di correre insieme. Ovviamente io l’avrei spinto. Lui disse immediatamente di sì e da quel momento è cominciato tutto».

Un percorso, quello di Carmine e Gianluca, cominciato tra le vie di Montoro per poi alzare gradualmente l’asticella: «Inizialmente non avevamo un obiettivo preciso. Poi, insieme, abbiamo deciso di partecipare alla Maratona di Milano». Finalmente, sabato scorso, il coronamento del sogno. Carmine e Gianluca hanno partecipato alla Wizz Air Milano Marathon 2024 dove hanno conquistato il Guinness World Record percorrendo 42,195Km in 2h 48’ 57”, staccando di quattro minuti i precedenti detentori del record. «Per me l’impresa non è il tempo o il record che passa quasi in secondo piano – confessa Carmine -. L’impresa è aver fatto felice Gianluca, i suoi genitori e tutta la comunità di Montoro. Anche perché, va detto, non è stata un’impresa facile. Correre, spingendo una carrozzina, è diverso. Cambia tutto: l’andatura, la respirazione, le difficoltà. È come correre con le mani legate, non si ha l’aiuto delle braccia nel movimento. Passo dopo passo, anche grazie all’aiuto del mio allenatore Franco Amantea e della mia famiglia, siamo riusciti a superare anche queste difficoltà».

Difficoltà che si sono palesate anche nel corso dei 42 chilometri: «Per i primi 30 chilometri siamo stati scortati da due miei amici, due angeli custodi mi verrebbe da dire – dice Carmine -. Loro sono Giuseppe Olimpo e Adriano Irno. Erano al nostro fianco e mi segnalavano buche, binari, sampietrini, facevano spostare le persone. Hanno fatto un lavoro immane. Verso il trentesimo chilometro, però, si sono staccati. Ammetto, stavo quasi per mollare. Gianluca ha capito la difficoltà è mi ha spronato tantissimo. Mi diceva “Vai, non mollare, siamo nei tempi!”. Quelle parole, che solo a ripensarci mi fanno commuovere, mi sono state d’aiuto. Mi hanno fatto spingere a tutta, fino al traguardo».

Un traguardo irraggiungibile senza la complicità di due amici. «Lui dice sempre che io sono la mente e lui le gambe. Insieme ci divertiamo tantissimo – ci dice commosso Gianluca, che poi aggiunge -. Sinceramente non ci aspettavamo di battere il record ma ci speravamo. Ci siamo allenati un anno interno e l’emozione all’arrivo è stata fortissima. C’erano tantissimi ragazzi di Montoro che ci hanno incoraggiati dalla partenza all’arrivo. Molti si sono piazzati anche lungo il tragitto per spronarci. È stato davvero bello. Dopo la festa al nostro rientro, sabato (domani, ndr) il Comune di Montoro ha organizzato un evento, presso la sala consiliare, per salutarci e ringraziarci». Guinness World Record a parte, Carmine e Gianluca sono già proiettati alla prossima corsa: «Domenica gareggeremo alla 10 km di Salerno, promossa dalla nostra associazione, “Sogno attivo”, che organizza gare per ragazzi in carrozzina – hanno detto in coro i due atleti -. Sui progetti futuri ci stiamo pensando. Vogliamo fare qualcosa. Magari a New York o Tokyo. Chissà…».

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