Covid-19, l’Asl di Avellino chiude i centri vaccinali in Irpinia: scorte esaurite

Con una lettera inviata ai sindaci dei comuni di Ariano Irpino, Avellino, Bisaccia, Lioni, Montella, Sant’Angelo dei Lombardi, Altavilla Irpina, Cervinara, Montemarano, Solofra, Monteforte irpino, Mirabella, Grottaminarda, Mercogliano, Moschiano, Atripalda, Montefalcione, Montoro e Mugnano del Cardinale, l’ASL di Avellino ha comunicato la sospensione dei centri vaccinali in tali località.

Nella nota della Direzione Generale, indirizzata ai Sindaci dei suddetti comuni, si legge testualmente: “Si comunica che i centri vaccinali attivi presso i vostri comuni sospenderanno temporaneamente le attività a partire da domenica 11 aprile 2021 fino a nuova data”.

Pare che il motivo sia legato all’esaurimento delle scorte di vaccino da parte dell’ASL di Avellino che, in merito a questa grave disfunsione, non ha prodotto alcun comunicato ufficiale per la stampa e quindi per la popolazione, demandando il compito a quei poveri cristi che sono ormai diventati i sindaci irpini.

Rispetto alla comunicazione giunta in serata, gli stessi sindaci – comprensibilmente preoccupati – hanno chiesto chiarimenti.

Ai destinatari della nota pare che siano giunte assicurazioni da parte dei funzionari dell’Asl circa una ripresa delle somministrazioni per la metà dell’entrante settimana.

Dagli uffici dell’Asl, insomma, sarebbe stata garantita la ripresa dell’attività di somministrazione dei vaccini da mercoledì prossimo poichè dovrebbero giungere, in quella giornata, circa 12.000 dosi del vaccino Pfizer e 20000 dosi di AstraZeneca.

Intanto occorrerà rimettere in moto la macchina (dis)organizzativa e recuperare i giorni in cui non sono avvenute somministrazioni del vaccino ai tantissimi utenti in paziente attesa.

In tutto questo alla Caserma Berardi si fanno passerella e selfie, si distribuiscono sorrisi con o senza mascherina e anzichè i vaccini, si propinano annunci di vaccinazioni a tappeto rispetto ai quali non ci resta che piangere.

Tutto questo, in realtà, aggiunge caos a tutto quanto si registra da giorni tra ritardi, gestione degli appuntamenti e un lunghissimo elenco di “altri” tra i vaccinati non appartenenti a specifiche categorie se non quelle degli “imbucati”.

SPOT