
La vicenda di Rania, cantante olandese, clochard ad Avellino, appare risolta dopo il tenace interessamento di Enzo Costanza, anche grazie alla risolutiva interazione, avviata dal sindaco di Mercogliano, avv. Vittorio D’Alessio, ed approdata a La casa sulla Roccia, sempre nella città capoluogo.
Al popolarissimo anchorman e giornalista vanno gratitudine e meriti, nonostante non sono mancate isolate voci di misurato dissenso per taluni aspetti del suo operato, almeno stando ai contenuti emersi dalla conferenza stampa, promossa proprio dalla struttura di accoglienza avellinese.
A giudizio di chi scrive, Enzo Costanza – pur nell’intento di stimolare un intervento dei servizi pubblici preposti – qualche eccedenza, ma in assoluta buona fede – l’ha commessa, in particolare nel divulgare dati sensibili, attinenti al passato ed allo stato di salute mentale delle diretta interessata. Non è da mettere, però, in dubbio che se un tetto è arrivato questo sia principalmente da considerare in diretta connessione con i reiterati post di “Ci vuole Costanza”, autentico megafono social per chi non ha voce.
Corrisponde al vero la notizia che Enzo, insieme a sua moglie, Lisa, in più di una notte – dopo l’arrivo della prima segnalazione, e prima che il caso diventasse mediatico – hanno portato beni di prima necessità a questa persona, provando in tutti modi a farla desistere dal vivere e dormire nelle condizioni che le immagini hanno documentato, nella loro cruda evidenza. La dott.ssa Lena della struttura che l’ha accolta, stamane, telefonicamente mi ha ribadito i contenuti sostanziali delle sue affermazioni, già rese agli organi di stampa: “Soggetto autosufficiente, in grado di auto-determinarsi”, peraltro, impegnatasi un un’attività lavorativa, remunerata, con la prospettiva di voler presto raggiungere in autonomia, persone di sua conoscenza fuori regione.
Che dire? Viene in mente la scena, di manzoniana memoria, in cui ognuno sembra avere ragione, pur raccontando due versioni antitetiche dello stesso accadimento. Ed il caso avrà ancora risonanza mediatica a breve e, a ben capire, sul piano nazionale, stante la singolarità dell’accaduto ed i possibili, e certamente più eloquenti, risvolti venturi. Tuttavia, non passa un dato: possibile che dalla protagonista di questa storia ancora non sia venuto, finora, un segnale di pubblico ringraziamento all’indirizzo di quanti sono stati in angoscia per lei, per quanti le hanno teso una mano, ed in particolare di Enzo Costanza? Sarebbe bastato nel corso della conferenza-stampa per il tramite di quanti hanno assolto tale incombenza oppure anche attraverso un semplice post sul profilo Fb, per giunta appena riattivato. Uno status di normalità lo esigerebbe… almeno dalle nostre parti. Ci vuole pazienza e non solo Costanza, stavolta!