Con una catena di S. Antonio truffava ignari acquirenti, pregiudicato nei guai

Si inventa una catena di S. Antonio promettendo di cedere ad un prezzo stracciato uno smartphone di ultima generazione, truffatore nei guai. I Carabinieri della Compagnia di Montella hanno denunciato in stato di libertà un trentenne, noto pregiudicato della provincia di Salerno. L’uomo, mediante un sito online, aveva indotto la vittima a versare la somma di 200 euro per l’acquisto di uno smartphone di ultima generazione del valore di oltre mille euro. Per avere era necessario presentare altri membri. 

L’indagine è partita dalla denuncia di un giovane di Montella che, ignaro del raggiro in cui sarebbe incappato, aveva accettato aderendo alle condizioni di quel sistema di vendita. Ma, ricevuta la somma pattuita, il fittizio venditore non ha consegnato il costoso telefonino.

Il Multi-Level Marketing (MLM) è una forma di vendita dove solitamente i venditori vendono i prodotti direttamente ai consumatori oltre a incoraggiare e procacciare nuovi venditori in modo da venire ricompensati non solo per le vendite effettuate ma anche per quelle compiute da altri venditori da essi reclutati. Per questo aspetto è ritenuta una controversa strategia di marketing. Forme fraudolente di multi-level marketing sono le “vendite piramidali” camuffate e come tali sono sanzionati come illegali. La legislazione italiana non definisce esplicitamente il MLM, ma interviene per regolamentare il settore commerciale ponendo norme volte a evitare strutture piramidali o catene di Sant’Antonio, prevedendo sanzioni precise. Ad esempio l’art. 5 della Legge 173 agosto 2005 rende illegali organizzazioni che “configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone” oppure l’art. 6 che vieta obblighi per il reclutato di corrispondere all’azienda somme di rilevante entità in assenza di una reale controprestazione al momento del reclutamento o per restare a far parte della struttura.

Attraverso una serie di accertamenti i Carabinieri di Montella sono riusciti ad identificare il malfattore per il quale è scattato il deferimento alla competente Autorità Giudiziaria.

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