Colpo in testa e bruciato in auto. All’Antimafia le indagini sull’esecuzione di Contrada

Gli hanno puntato la pistola alla testa ed hanno fatto fuoco. Poi hanno preso il corpo senza vita, lo hanno rinchiuso nel cofano di una autovettura, una Nissan Almera, ed hanno appiccato l’incendio. Questa la dinamica della feroce esecuzione che si è consumata in un’ex discarica nelle campagne di Contrada. Sono stati alcuni tecnici comunali, impegnati in un sopralluogo per l’esecuzione di alcuni lavori, a dare l’allarme. 

L’ipotesi più accreditata sembra essere quella secondo la quale il corpo rinvenuto nell’auto sia quello di Michele Tornatore, il detenuto che era evaso pochi giorni fa dal carcere di Bellizzi. L’uomo stava scontando una pena per truffa e godeva del permesso per lavoro esterno. L’altra sera però non era rientrato. 

La certezza la si potrà avere però solo dalle analisi che nelle prossime ore saranno effettuate sui resti carbonizzati del corpo. Le indagini dei carabinieri del nucleo operativo, per fare luce sull’orrore consumatosi nelle campagne tra Contrada e la frazione Banzano di Montoro, sono coordinate almeno in questa prima fase dalla Procura Antimafia. E saranno proprio i magistrati ad affidare al consulente medico legale della Procura l’incarico per gli esami sui resti carbonizzati dell’uomo. 

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