Braglia: “Portare l’Avellino in B? E’ una scommessa che voglio vincere”

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Piero Braglia cerca la sesta promozione prima di chiudere una carriera da allenatore vincente.

Dopo avere portato il Montevarchi in serie C, ha accompagnato 4 squadre in B: Catanzaro, Pisa, Juve Stabia e Cosenza.

Ora è il turno dell’Avellino. “Una bella avventura, una scommessa da vincere e poi potrò andare in pensione”, ha anticipato il 65enne Piero Braglia, la cui presentazione ufficiale è stata evolta in videoconferenza, nel rispetto delle nuove norme sanitarie.

“Avellino non è una piazza di C, merita di più per l’ambiente, la cultura calcistica, i suoi trascorsi. Qui voglio vincere perchè le ho sempre buscate, anche fisicamente, da giocatore. Ai miei tempi, da attaccante sgusciante, dovevo vedermela con un tale Di Somma con il quale poi ho avuto la fortuna di diventare amico e compagno di importanti successi a Castellammare di Stabia, la sua città. Cercherò di fargli fare bella figura anche ad Avellino che lui dice essere la sua città di adozione”, ha detto ancora Braglia

Ieri il tecnico aveva avuto una serie di incontri con i suoi collaboratori tecnici e quindi con il presidente Angelo D’Agostino per sottoscrivere il contratto annuale.

Pure con l’Avellino s’è legato per una sola stagione, com’è abitudine del tecnico “toccata e fuga”.

Uomo di poche parole ma tanti fatti, passionale e concreto, mai è rimasto per due anni con la stessa squadra, dirigendone 19 collezionando 962 panchine: con le 38 dell’Avellino conta di festeggiare la serie B arrivando a 1000.

Nel comunicato ufficiale della società gli sono state attribuite “appena” 600 panchine e su questo Braglia ha offerto una battuta da toscano verace: “Sanno bene che le mie presenze valgono doppio e allora me ne hanno dato metà”

Il tecnico avrà Mimmo De Simone quale “secondo” con Natalino Orrù preparatore atletico mentre Angelo Pagotto si occuperà dei portieri.

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