Avellino, si torna a votare per palazzo Caracciolo

Provincia Avellino - Palazzo Caracciolo

Sempre  più probabile il ritorno alla elezione diretta del presidente della Provincia di Avellino, con il conseguente ripristino del consiglio provinciale e di tutte le competenze proprie che questo ente aveva prima della riforma Delrio. L’agenda politica prevede come possibile la consultazione elettorale nel prossimo autunno, oppure nella primavera del 2024, considerato che l’iter parlamentare per ripristinare lo status quo ante non si annuncia complicato.

Lo scenario delle candidature e delle alleanze è già delineato, nonostante il silenzio di circostanza. Il centrosinistra che ieri ha provato a rilanciare il dialogo fra il Pd, il Movimento cinque stelle, la sinistra e le altre associazioni di area, è chiamato in tempi relativamente brevi a compiere un ulteriore passo in avanti, andando oltre la comune opposizione all’amministrazione del sindaco Gianluca Festa. Occorrerà infatti costruire in tempi relativamente brevi una nuova coalizione, tornando allo schema del cosiddetto campo largo che va dai democratici ai grillini, ai verdi e alla sinistra radicale, tentando anche l’approccio con il terzo polo.

Facile immaginare che l’ostacolo principale sarà rappresentato dal nome del candidato, dal momento che le tre principali forze della (ipotetica) coalizione sono pronte ad avanzare pretese. Perché escludere ad esempio la candidatura a presidente dell’attuale consigliere regionale democrat Maurizio Petracca, oppure del suo omologo di Italia viva Enzo Alaia, senza dimenticare che stavolta anche i grillini potrebbero puntare su un nome di peso come l’ex parlamentare Carlo Sibilia.

Sul fronte opposto il centrodestra sembra avere già fatto qualche passo in avanti, attraverso la regia silenziosa del deputato Gianfranco Rotondi. L’ex ministro avellinese crede nella candidatura unitaria di Cosimo Sibilia, considerandolo in grado di raccogliere non soltanto i consensi di tutto l’elettorato del centrodestra, ma anche di vasti settori moderati e progressisti. Del resto durante la sua prima esperienza alla guida della Provincia Sibilia seppe guadagnarsi il rispetto di tutte le forze politiche quando contestò aspramente i tagli decisi per l’Irpinia dalla Regione Campania guidata da Stefano Caldoro, come lui esponente allora di Forza Italia. Oggi come oggi le uniche riserve sul nome di Sibilia potrebbe esprimerle proprio il partito degli azzurri, considerata la mai sopita ostilità del coordinatore regionale Fulvio Martusciello. Resta infine la variabile del sistema elettorale.

In caso di elezioni a turno unico cosa faranno il sindaco di Avellino e il consigliere regionale Livio Petitto? Nel centrodestra più di un dirigente conferma di conoscere già la risposta.

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