Avellino, Santoro all’attacco: “Sistema opaco, nessuna discontinuità con l’era Festa”. E l’assemblea pubblica boccia le larghe intese

 

 

Si infiamma il confronto politico ad Avellino, mentre si avvicina un consiglio comunale decisivo per le sorti dell’amministrazione Nargi. Ad alzare la voce è il consigliere Amalio Santoro (Per Avellino), che parla apertamente di fine legislatura e denuncia “un sistema opaco” privo di reale discontinuità con la precedente gestione Festa.

Sintesi dei punti salienti:

  • Bilancio e continuità politica: Santoro conferma il voto contrario al bilancio, già bocciato una prima volta, definendolo “invotabile”. Attacca poi la sindaca Nargi, rea – secondo lui – di voler costruire una finta discontinuità: «Lei proviene da quell’esperienza politica e ne porta tutte le contraddizioni. L’operazione che tenta è solo demagogia».
  • No alle larghe intese: Il consigliere stigmatizza le ipotesi di alleanze trasversali: «Si immagina una coalizione eterogenea, tra imprenditori transitati in Forza Italia, il mitico ‘suliano nero’ e qualche pataccaro del PD già alleato di Cosentino. Una roba da osteria, non da progetto politico».
  • Fratture nel centrosinistra: Duro anche il giudizio sulla situazione interna all’area progressista: «Il PD in provincia è un non-luogo della politica. Alcuni consiglieri teorizzano l’autonomia individuale e lo ‘sciogliete le righe’».
  • Il caso Giancarlo Giordano: Santoro accusa l’ex deputato di aver violato gli accordi tra le forze progressiste accettando la presidenza della Commissione Bilancio con i voti della maggioranza Nargi: «Ha stracciato l’intesa politica, legittimando un’amministrazione in crisi».
  • Assemblea pubblica al Circolo della Stampa: Durante un incontro promosso da Sinistra Italiana, SiPuò e Controvento, è arrivata la bocciatura netta di ogni ipotesi di dialogo con chi proviene dall’esperienza Festa. Dure anche le critiche rivolte al PD, accusato di ambiguità e immobilismo. Anche in quell’occasione, Giancarlo Giordano ha difeso la sua scelta parlando di “presidio istituzionale necessario”, ma è stato contestato per aver indebolito l’unità del campo progressista.
  • La proposta alternativa: Santoro rilancia il progetto di “Per Avellino”: «Siamo un centrosinistra autentico, di qualità, orientato al cambiamento. Proseguiamo liberi e determinati. Tutto il resto, francamente, non ci riguarda».

Il clima resta rovente, e il centrosinistra appare sempre più diviso, mentre la crisi amministrativa si intreccia con una battaglia interna sul futuro politico della città.

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