Avellino, quando il Sindaco (e l’Ordine) dimentica di essere giornalista

“Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, peraltro giornalista pubblicista, mostra scarso rispetto per la sua stessa professione”.

Così aveva dichiarato il 25 luglio 2019 il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli (nella foto insieme al sindaco), bacchettando così il primo cittadino della città irpina, iscritto nell’elenco pubblicisti dell’Ordine della Campania dal 15 aprile 2005.

Era rimasto lettera morta quell’intervento: nessuna azione disciplinare nei confronti dell’iscritto all’ordine professionale che, strafottendosene della categoria della quale comunque fa parte, è caduto di nuovo in errore, ripetendo gli stessi concetti contro i suoi colleghi giornalisti, vomitando veleno nei confronti di una parte dei rappresentanti della stampa avellinese.

Ma di cosa vogliamo meravigliarci? Festa prende pubblicamente di mira pure i suoi “colleghi” in consiglio comunale e nessuno fiata.

In difesa dei giornalisti, ecco il nuovo intervento dell’Ordine dei Giornalisti attraverso la dichiarazione del presidente della Campania, Ottavio Lucarelli:

“Ho segnalato questa mattina al Consiglio di disciplina il comportamento del sindaco di Avellino Gianluca Festa, giornalista pubblicista, nei confronti di colleghi irpini. Il sindaco deve sapere che Facebook e i social non sono una zona franca della nostra deontologia per poter insultare liberamente i giornalisti che seguono la cronaca della città di Avellino. Sarà, dunque, il Consiglio di disciplina. come prevede la legge, a valutare il suo comportamento”.

Bene, benissimo, Ottavio Lucarelli è intervenuto in modo deciso per difendere una categoria che, specialmente ad Avellino, è fin troppo bistrattata dai suoi stessi appartenenti.

Servirà a qualcosa?

Gianluca Festa se ne fotte dei giornalisti perchè lui non è mai stato veramente un giornalista. Ha svolto quel mestiere tantissimi anni fa, scegliendone poi un altro, sicuramente più redditizio.

E’ rimasto iscritto all’ordine professionale ma chissà se è in regola con il pagamento delle quote annuali, forse avrà pure smarrito il suo tesserino ottenuto nel lontano 2005. Sicuramente non ha partecipato ai corsi di aggiornamento professionale, obbligatori per mantenere lo status di iscritto all’ordine.

E la revisione?

Sarebbe emerso che Festa era un ex giornalista attraverso la revisione periodica degli elenchi, uno dei compiti attribuiti agli ordini regionali dell’Ordine dei Giornalisti.

In Toscana, attraverso la revisione dell’albo, è emerso che 350 soggetti (rispetto ai 980 iscritti) i quali si fregiavano del titolo di giornalista, non ne avevano diritto.

Il 37% di abusivi, insomma.

In Campania pare siano il doppio, ma è possibile verificarlo solo attraverso la revisione.

Tale verifica avrebbe consentito di stabilire se Gianluca Festa possedeva ancora i requisiti richiesti.

A noi non risulta che Festa abbia pubblicato articoli, da qualche parte, negli ultimi 16 anni.

Chissà quante migliaia di Gianluca Festa “giornalista” esistono in Campania e in tutta Italia.

Siamo tutti giornalisti

Fanno comodo, simili soggetti, perchè versano 93 euro ogni anno (compreso spese postali e di riscossione) per mantenere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.

Poi dimenticano di essere giornalisti e vomitano insulti nei confronti dei loro “colleghi”: Festa non è l’unico, sicuramente è il più famoso.

Magari il consiglio di disciplina, dopo avere sottoposto il sindaco Festa a giudizio, con tanto di audizione, lo sospenderà dall’ordine.

E chissenefrega: Festa potrà continuare ad offendere i suoi ormai “ex” colleghi giornalisti, senza rischiare nessun deferimento.

Al massimo una denuncia penale ma collezionare avvisi di garanzia, per un politico, fa…. punteggio.

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