Avellino calcio, fuori tutti: D’Agostino nuovo padrone, con il 90% delle quote

Angelo Antonio D'Agostino

Angelo D’Agostino rileverà il 90% delle quote dell’U.S. Avellino. La compravendita avverrà lunedì presso lo studio del notaio Pellegrino D’Amore al Corso Europa di Avellino.

Avellino ancora a tutto gas, con l’imprenditore del settore della commercializzazione del gas, attraverso Sienergia, che prende il posto dell’acerrimo nemico – a livello di competitività imprenditoriale – Gianandrea De Cesare, patron della Sidigas, anzienda di distribuzione del gas anche in provincia di Avellino. Una bella soddisfazione per D’Agostino che ora farà piazza pulita di tutti i soggetti legati alla vecchia proprietà.

D’Agostino e Matarazzo?

Fumata bianca dal summit svoltosi a Montefalcione tra l’editore D’Agostino e Nicola Circelli, amministratore unico della IDC s.r.l. che, attraverso la decisione dell’amministratore giudiziario del Tribunale di Avellino, ha rilevato le quote del club calcistico. Il 10% resterà in capo alla Innovation Football di Riccio e Cusano (al momento proprietari del 25% delle quote) ma è prevista la successiva cessione di tale quota (10%) all’impreditore Carlo Matarazzo, amministratore della Cosmopol.

Per la cessione del suo 25% Circelli dovrebbe ricevere una cifra che si aggira intorno ai 370mila euro, comprensivi dei 100mila euro di caparra da restituire a Nicola Di Matteo e della parte da versare alla Innovation Football.

Su tale cifra ci sarà, però, da discutere perchè stanno emergenzo debiti non onorati quali gli stipendi per i dipendenti dell’Avellino e le spettanze ad alberghi e ristoranti che da tempo reclamano il pagamento dei conti.

Fuori tutti

Vanno via Izzo, Autorino e De Lucia che cederanno il complessivo 50% per una cifra pari a 150mila euro lasciando un pessimo ricorso presso la tifoseria dell’Avellino per il loro immobilismo e l’incapacità di proseguire una attività calcistica di cui si facevano vanto, abbandonando la scena dopo neanche tre mesi (la IDC s.r.l. rilevò le quote dell’Avellino il 6 dicembre scorso, presso un notaio napoletano) costellati da litigi e accuse con gli altri soci.

I loro nomi si aggiungeranno a quelli dei vari Scafuro, fratelli Carino e altre meteore di cui è zeppa la memoria storica dei tifosi irpini.

Trasferimento quote

La spesa complessiva per l’acquisto del 90% delle quote da parte di D’Agostino si aggira, dunque, sui 520mila euro maè prevedibile che debbano essere sottratte le somme di l’ex parlamentare di accollerà per fare fronte ai debiti creati in 90 giorni da quella che si definiva “gente di calcio”. Lunedì appuntamento dal notaio D’Amore per il trasferimento delle quote societarie.

Ai 520mila euro andranno ad aggiungersi le spese imminenti per il pagamento degli stipendi ai tesserati relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2020, il pagamento delle vertenze mosse da 5 ex calciatori biancoverdi e la rata d’acquisto che la IDC doveva pagare alla Sidigas.

Inoltre andranno risolte le situazioni spinose con il Comune di Avellino per i canoni di locazione del Partenio-Lombardi non versati dalle precedenti proprietà (oltre 100mila euro) e l’installazione dei sediolini nelle due tribune.

Una spesa ingente, senza dimenticare i debiti nei confronti di erario e fornitori. Un paio di milioni di euro in totale per restituire dignità all’Avellino dopo l’esperienza vissuta con personaggi che hanno fatto rischiare di scomparire la gloriosa società di calcio.

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