Aste giudiziarie, la DDA chiede il processo

Tribunale di Avellino

Così come era prevedibile la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per i presunti protagonisti del sistema illecito di aggiudicazione delle aste giudiziarie in provincia di Avellino. A fine mese sarà il GUP a decidere sulla richiesta dei PM napoletani, ma non è escluso che alcuni di loro possano chiedere di essere giudicati dallo stesso giudice per l’udienza preliminare con il rito abbreviato, che in caso di condanna garantirebbe loro lo sconto pari a un terzo della pena. Tra gli imputati principali figurano Livia e Modestino Forte, Armando Aprile, i fratelli Pasquale e Nicola Galdieri, Carlo Dello russo e l’ex consigliere comunale di Avellino Damiano Genovese. In attesa di accertare le responsabilità di natura penale degli imputati, per i quali si profila un’attesa di alcuni anni per ottenere sentenze definitive di condanna oppure di assoluzione, restano anche altre domande di fondo, alle quali la stessa magistratura potrà dare solo in parte una risposta: come è potuto nascere un (presunto) sistema di aggiudicazione illegale degli immobili, senza che per anni quasi nessun rappresentante dello stesso mondo giudiziario, bancario e anche politico abbia mai scoperto e denunciato alcunchè? Vero è che fra colo che hanno denunciato di recente i presunti tentativi di intromissione illecita degli imputati vi sono anche dei rappresentanti delle forze dell’ordine, che erano presenti ad un’asta giudiziaria in qualità di concorrenti. Ma è presumile che il presunto sistema criminale sia cresciuto in tutti questi anni potendo contare su un clima di controlli superficiale o del tutto inesistente. L’ulteriore risposta che i PM napoletani dovranno fornire è dunque questa: vi è stata una grave negligenza anche di funzionari dello Stato, oppure una illecita connivenza?

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