Tagli cultura, De Luca tra i firmatori di emendamenti

Tagli cultura, De Luca tra i firmatori di emendamenti

Il senatore del Partito democratico Enzo De Luca incalza il Governo sui tagli alla promozione della cultura in Campania disposti nella manovra finanziaria. Due gli emendamenti presentati dal senatore irpino – e firmati anche dai sen. Teresa Armato, Alfonso Andria e Maria Fortuna Incostante – all’ART. 7 per chiedere rispettivamente “l’esclusione dall’Elenco degli Enti soppressi del Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale di Portici, fondato da Manlio Rossi Doria, nonché “la destinazione di dodici milioni di euro a favore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, uno dei più accreditati punti di riferimento culturali del Mezzogiorno, la cui copertura è derivata dai mancati contributi per gli anni accademici 2002 e 2003, di cui all’impegno contenuto nella delibera CIPE del 3 maggio 2001”. “Si tratta di due centri di eccellenza per la formazione e la promozione della cultura in Campania, nel Mezzogiorno e nel Paese – spiega De Luca – E’ inaccettabile che il Governo, e la maggioranza che lo sostiene, penalizzino ancora di più la Campania e il Sud, sottraendo al territorio presidi importanti di crescita, veri e propri motori di sviluppo culturale, intellettuale, civica”. De Luca ha firmato anche un Ordine del giorno con i senatori Armato, Anna Maria Carloni, Andria, Franca Chiaromonte e Incostante, per impegnare il Governo “a valorizzare il futuro della cultura, degli studi e della stessa identità nazionale, adottando le più opportune misure economico-finanziare di sostegno e sviluppo, anche al fine di prorogare i finanziamenti riconosciuti ad alcuni Enti dalla Legge Finanziaria del 2005, tra i quali spiccano per prestigio l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’Istituto italiano per gli Studi Storici, la Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce”. Gli istituti culturali mantengono viva la cultura nel nostro Paese – concludono i senatori Pd – Sarebbe un gravissimo regresso per la cultura italiana, europea e soprattutto per la cultura napoletana, arrestare oggi o anche solo limitare l’ attività di tali Eccellenze”.

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