Sel, Mastandrea: reagire a decadenza morale e culturale del Paese

“Urge reagire alla decadenza morale e culturale di quest’ultimo ventennio, alla sfiducia e alla rassegnazione, alla politica diventata mercato al ribasso generatrice di falsi valori. Per questo mi propongo alle Primarie. Ripristinare la buona politica, restituendole l’originario ruolo di rappresentare il bene comune rimettendo al centro l’essere umano con le sue istanze, è possibile”. E’ quanto afferma Floriana Mastandrea, candidata alle primarie SEL al Senato della Repubblica. …

“Urge reagire alla decadenza morale e culturale di quest’ultimo ventennio, alla sfiducia e alla rassegnazione, alla politica diventata mercato al ribasso generatrice di falsi valori. Per questo mi propongo alle Primarie. Ripristinare la buona politica, restituendole l’originario ruolo di rappresentare il bene comune rimettendo al centro l’essere umano con le sue istanze, è possibile”. E’ quanto afferma Floriana Mastandrea, candidata alle primarie SEL al Senato della Repubblica.
“Sono stanca di veder soffrire le persone più deboli che non hanno gli strumenti per difendersi, dalla conoscenza dei propri diritti alle possibilità economiche. Sono stufa di veder aumentare emarginazione e povertà, con i ceti medio-bassi che continuano a impoverirsi e quelli alti che si arricchiscono. Urge ripristinare l’equità fiscale colpendo i detentori di grandi capitali, le lobby finanziarie, i grandi manager super pagati anche quando falliscono, tutte le caste privilegiate, fino all’annientamento degli enti inutili.
Per farlo – prosegue la Mastandrea – è necessario ripartire dal nostro territorio: valorizzare le risorse locali, incentivare l’agricoltura, i trasporti, i servizi, la buona sanità, il rispetto per l’ambiente, la piccola e media impresa e la cultura, come conoscenza e formazione estesa a tutti. Basta con il Sud, e in particolare la mia terra, considerato territorio di second’ordine, in cui il diritto al lavoro è ancora vissuto come privilegio concesso dal feudatario di turno. Basta coi favoritismi e le clientele: una società giusta, deve basarsi sul merito, sulle effettive competenze e su pari opportunità. Bisogna creare adeguate condizioni economiche e strutturali per fermare l’emigrazione dei buoni cervelli, affinché i giovani restino nella propria terra e la valorizzino, ritrovando l’orgoglio delle proprie radici. Al Sud si concentra la maggior disoccupazione femminile d’Italia e la nostra regione è ai primi posti: come può progredire un Paese che non solo non considera le donne come risorse fondamentali, ma non fornisce servizi e strutture che le supportino nei loro molteplici ruoli? Che non sono quelli delle soubrette senza dignità disposte a tutto, o delle “yes women” improvvisate politiche per grazia del capo, ma le donne vere, che lottano quotidianamente per conquistarsi un posto nella società.
In questa società stremata dai falsi miti che ruotano intorno alla furbizia e all’asservimento al dio denaro, mi propongo alle Primarie per rappresentare le istanze di chi non ha voce, degli emarginati, della gente di ogni estrazione, che incontro quotidianamente e che mi fa partecipe di problemi, speranze e delusioni. Che mi chiede di mettermi in gioco. Sarà un’impresa faticosa: la legge elettorale “porcellum” che sono riusciti a non modificare, non consente la preferenza, ma attraverso le primarie, si può operare una prima scelta e insieme, possiamo farcela. È una difficile sfida, ma alle sfide sono “abituata”, per indole e necessità.
Sono una persona leale, abituata a lottare strenuamente per la giustizia, che ha sempre conquistato ogni traguardo con il sudore senza accettare compromessi. Ho sempre fatto politica attraverso il mio lavoro, prima di sociologa, poi di giornalista e scrittrice, con i reportage e i libri. Dopo le recenti avvilenti vicende, non potevo più stare a guardare: dovevo impegnarmi attivamente sul campo per offrire la mia esperienza e sensibilità al servizio del cittadino. Questo dev’essere il vero scopo della politica perché recuperi credibilità”, conclude la Mastandrea.

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