Se il centrosinistra vuole vincere ma non vuole cambiare

Avellino

Tramontata almeno per ora ogni ipotesi di ritorno al voto popolare per eleggere il presidente della Provincia, il centrosinistra prova ad accelerare il percorso per costruire una coalizione in grado di vincere la sfida per la guida della città di Avellino. Il venir meno della posta di palazzo Caracciolo facilita i giochi sia per costruire l’alleanza (in pratica si tratta soltanto di capire se il Movimento cinque stelle sceglierà di coalizzarsi dando vita al campo largo), sia per individuare il candidato sindaco.

Molti esponenti democratici e dell’area progressista nelle ultime ore dichiarano ottimismo sul nome del candidato sindaco, che alla fine dovrebbe corrispondere al profilo di un esponente indicato dal Partito democratico ma proveniente della società civile. Già, la domanda a questo punto sporge spontanea: chi sta scegliendo il candidato sindaco? Strano ma vero, nessuno persino fra i democratici (tranne le voci isolate di Nicola Giordano e Vanni Chieffo) ha chiesto e accettato l’ipotesi delle primarie. In realtà la tela della coalizione viene tessuta da diversi mesi a questa parte da Maurizio Petracca e da Giancarlo Giordano, concordi nella indicazione di un sindaco esterno alla nomenclatura di partito, che in caso di vittoria sarebbe poi sostenuto da una squadra di governo politica, nella quale potrebbe entrare lo stesso ex deputato di Sinistra italiana. L’intesa raggiunta fra i due esponenti del Pd e della sinistra esclude la candidatura a sindaco di Generoso Picone (osteggiato per i suoi buoni rapporti passati con Ciriaco De Mita da buona parte dei democratici e comunque ritenuto debole sul piano elettorale), risulta indigesta per alcuni sostenitori dello stesso Petracca (che però potrebbero essere indennizzati con l’ingresso nella futura giunta comunale), ed è apertamente osteggiata solo dall’area che fa capo all’ex senatore irpino Vincenzo De Luca.

Ma le reali perplessità riguardano la tenuta e la credibilità di una coalizione che si va costruendo su questo modello. Stupisce innanzitutto che dopo anni di scontri durissimi la ex sinistra diessina sembri disposta a transigere quasi su tutto con la scusante di dovere liberare Avellino dall’attuale  malgoverno. Inoltre lo stesso Partito democratico che conduce una opposizione senza sconti al sindaco Festa qualche risposta dovrebbe darla su questioni e contraddizioni rilevanti: se si parla di tunnel ad esempio, non si può dimenticare che l’opera fu ideata e imposta proprio dall’attuale leader del Pd quando era assessore comunale. E che dire poi della questione urbanistica, della gestione delle aree di consolidamento urbano che in questi anni ha portato ad una gestione non proprio ottimale delle volumetrie in città. C’è poi la questione legalità  tanto cara per storia e cultura al Pd e alla sinistra: strano ma vero nessuno ha mai pronunciato una parola durante i tavoli programmatici sulla necessità di tenere alto il livello di guardia, anche alla luce della vicenda Monteforte: a proposito,  il sindaco (Costantino) Giordano è ancora un sindaco del Pd? E’ ancora un sostenitore di Elly Schlein? E’ ancora un assessore del presidente della Provincia Buonopane?

Già, la questione Buonopane: l’attuale presidente della Provincia indicato da Maurizio Petracca ed eletto con i voti del Pd, da tempo è in rapporti più che buoni con proprio con il sindaco di Avellino. Insomma, Il Pd e la sinistra vogliono vincere per cambiare oppure per continuare -loro- ad amministrare la città?

SPOT