Risorsa idrica, D’Amelio: ci sono i fondi per le reti

Risorsa idrica, D’Amelio: ci sono i fondi per le reti

«E’ arrivato il momento di valorizzare la risorsa naturale per eccellenza dell’Irpinia, l’acqua. E grazie ai fondi assicurati dalla programmazione del Piano di Distretto, sarà possibile investire fino ad un miliardo di euro nei prossimi quindici anni nel nostro comprensorio». Così Rosetta D’Amelio commenta il via libera al “Piano di gestione delle acque del Distretto iconografico dell’Appennino meridionale”, elaborato dall’Autorità di bacino nazionale dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno. «In questi giorni ho incontrato decine di amministratori locali e imprenditori, spiegando la necessità strategica di intervenire sull’efficienza delle nostre reti di distribuzione, ma anche sul contenimento degli oneri energetici derivanti dall’utilizzo degli impianti di adduzione dell’acqua», ha spiegato la candidata al Consiglio regionale per il Pd. «Dei sette miliardi di euro resi disponibili alle regioni meridionali, ben tre sono ad appannaggio del territorio campano, che come è noto si alimenta in particolare dell’acqua irpina e sannita. Un terzo della dotazione dovrà essere investita in una gigantesca opera di ristrutturazione della nostra infrastruttura idrica, alla scopo di abbattere drasticamente le perdite, ponendo finalmente fine alla penuria estiva, che sistematicamente porta al blocco della erogazione a famiglie e imprese, ma soprattutto rendendo la nostra principale risorsa la fonte di un nuovo sviluppo economico e sociale». Per dare la dimensione dell’attuale perdita idrica, la D’Amelio fornisce due cifre in particolare. «Gli esperti ci dicono che ogni giorno viene dispersa dalle tubazioni una quantità di acqua potabile pari al 30 per cento del totale in distribuzione. La percentuale sale al 50, se si considera l’approvvigionamento per scopi industriali. Questo enorme spreco rappresenta un fardello per la pubblica amministrazione, per i gestori, ma soprattutto per l’utenza, dalle famiglie alle aziende». E la candidata sottolinea il danno che ne deriva per il comparto industriale. «Dal manifatturiero alla filiera lattiero-casearia, solo per fare due piccolissimi esempi, è facile immaginare le conseguenze sul costo dei prodotti lavorati in Irpinia e avviati sui mercati dalle nostre imprese, per effetto degli aggravi che il caro-acqua comporta. Recuperare questo fattore di svantaggio significherebbe contribuire a dare maggiore slancio nella competitività delle nostre aziende, con le ricadute occupazionali facilmente immaginabili». Alla luce della concreta possibilità di programmare i cantieri nel settore idrico, Rosetta D’Amelio pone tre obiettivi immediati per la futura Regione. «Grazie al Piano finanziato dall’Europa, saremo in grado di definire accordi vincolanti con le altre regioni, a cominciare dalla Puglia, per regolamentare il trasferimento e l’utilizzo razionale e trasparente della risorsa». A ciò aggiunge: «la definizione di un quadro di collaborazione tra autorità di indirizzo, gestori ed enti locali per favorire la realizzazione spedita dei programmi di intervento sulle reti, garantendo nel contempo investimenti strategici anche nella ricerca. Lo sforzo pubblico va capitalizzato a vantaggio di un piano di sviluppo d’alto impatto sociale e occupazionale connesso alla risorsa idrica, comprendente anche i capitoli di riferimento, come la depurazione e le fognature». Infine, «è necessario realizzare un ammodernamento tecnologico dell’intera dotazione impiantistica, puntando alla “riconversione energetica” delle nostre infrastrutture, il cui funzionamento costituisce, in zone impervie come le nostre, un ulteriore fardello per i destinatari finali delle tariffe, le famiglie e le imprese». Per la D’Amelio, l’acqua, «come le energie rinnovabili, l’agricoltura, il turismo, l’imprenditorialità giovanile e femminile, il rilancio delle autonomie locali, rappresenta un pilastro decisivo nel programma economico regionale, necessario al rilancio dello sviluppo in Irpinia».

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