Riordino Province, lettera aperta di Caputo a Viespoli e Mastella

Di seguito vi riportiamo il testo della lettera aperta a firma del consigliere provinciale Antonio Caputo, indirizzata ai parlamentari beneventani Mastella e Viespoli: “Egregi onorevoli, ho letto e riletto i vostri commenti sulla stampa e penso che abbiate ragione, avete buon titolo a dichiarare la vostra soddisfazione per la scelta fatta dal Governo. Un apprezzamento, però, che potevate risparmiarVi, atteso che:
-siete gli autori di una furbata,
-avete brigato per ottenere una norma calata dall’alto, per far si che un territorio prevalesse sull’altro, determinando, così e per contro, almeno per ora, i sentimenti di divisione territoriale fra due province e non quello dell’integrazione condivisa,
-avete tessuto un provvedimento che di fatto avvantaggia una provincia ed una città a favore dell’altra.
E’ facile per Voi richiamare la necessità di superare i localismi, una volta che, ora per legge, avete conquistato la posizione di forza, ovvero il trasferimento del capoluogo cui seguiranno inevitabilmente le funzioni apicali della Pubblica Amministrazione, nonché anche la sede della Provincia con la rappresentanza legale e politica amministrativa nella città di Benevento. Siete stati così bravi a realizzare un paradosso unico: la Provincia che risponde ai parametri della legge per ampiezza territoriale e demografica, con circa 200 mila abitanti in più, viene di fatto “deistituzionalizzata”.
Da ciò, vi faccio una proposta nel quadro della collaborazione che ora invocate , partendo dalla norma da Voi “spintonata”, che sembra non ammettere deroghe:
-Benevento resta capoluogo delle due Province e sede legale dell’apicalità politica della nuova Provincia unificata;
-ad Avellino, si lascino, per contro, i servizi provinciali ora presenti a Palazzo Caracciolo, si lasci ad Avellino la sede Prefettizia, la Questura, la sede dei comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, la sede degli Uffici Scolastici Provinciali, della Motorizzazione Civile, Finanziari, del Ministero del Lavoro ed Inps, le sedi dell’Organizzazioni Datoriali, Sindacali e delle Arti, nonché la sede degli Ordini Professionali.
Deve rimanere, altresì, immutata la presenza degli Organi Giudiziari ad Avellino e provincia, già duramente provata dagli ultimi tagli. Da ciò, date ora, Voi, prova di collaborazione per riconoscere ad Avellino e provincia un minimo di riequilibrio territoriale. Ovviamente non ritengo siano in discussione le apicalità e gli Uffici della Regione Campania, ora presenti in questa Provincia perché, almeno in questa occasione, si spera che il governo regionale sia vicino alla nostre zone interne duramente già sanzionate.
AI POLITICI IRPINI, almeno per quanti risultino essere stati inavvertitamente favorevoli al primo provvedimento, rassegniamo la speranza che in sede di conversione parlamentare, con uno scatto di orgoglio, riescano, non a danneggiare il Sannio, in una guerra tra poveri, ma a determinare un percorso ove le due Province abbiano un obbligo di legge a mediare insieme il loro futuro, senza prevalenze territoriale”.

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