Referendum Pomigliano, Della Pia: detto no a ricatto

Referendum Pomigliano, Della Pia: detto no a ricatto

“L’esito dell’illegittimo Referendum/truffa, voluto dalla FIAT nello stabilimento di Pomigliano D’Arco, dimostra che, nonostante il palese clima d’intimidazione e ricatto, gli operai non si sono piegati; il diniego all’accordo ha ottenuto 1673 voti pari al 36%, risultato notevolmente superiore al peso delle organizzazioni che si oppongono al protocollo – FIOM e SLAI COBAS –, ciò evidenzia, nei fatti, che tanti degli iscritti alle sigle sindacali che hanno accettato il ricatto – FILM, UILM e UGL – non condividono le scelte dei vertici, poiché moltissimi hanno votato SI anche per paura di perdere il lavoro, pressati da pesantissime interferenze in un intollerabile clima d’oppressione”. Lo afferma Tony Della Pia, Segretario Provinciale della Federazione Irpina e membro della Segreteria Regionale del Partito della Rifondazione Comunista.
“Il disegno di Marchionne, di usare lo stabilimento di Giambattista Vico come cavia per proiettare, in futuro, nell’intero Paese regole “educatrici” atte ad imporre condizioni di lavoro in deroga ai contratti, alle leggi e in contrasto con i diritti sanciti dalla Costituzione Italiana, è fallito. In questo contesto bene fa la FIOM – CGIL, che nel sollecitare la riapertura delle trattative, ribadisce ancora una volta che non intende sottoscrivere questo tipo d’intesa.
L’Amministratore Delegato della FIAT ha addirittura minacciato, qualora l’esito del referendum non lo soddisfi, la possibilità di utilizzare un “piano C” che prevede, la chiusura dell’attuale società che gestisce lo stabilimento campano, seguita dal licenziamento e da una successiva riassunzione del personale, selezionato ed epurato, in un’azienda nuova inventata ad arte; ciò dimostra fino in fondo il disprezzo di Marchionne per la democrazia, perché tale operazione violerebbe espressamente gli articoli 14 e 15 dello Statuto dei Lavoratori oltre la legge 223.
Noi comunisti, siamo al fianco dei lavoratori che in queste ore, a Mirafiori, Melfi, Termini Imerese, Arese lottano, a sostegno di quelli di Pomigliano per il lavoro, il rispetto della dignità umana e delle norme Costituzionali, e siamo sbigottiti per la pericolosa posizione assunta dal PD che nel legittimare tale angheria si pone al fianco di quanti, Governo in primis, intendono far regredire le regole democratiche nel nostro Paese; anche per questo aderiamo e partecipiamo allo sciopero generale convocato dalla CGIL contro la manovra finanziaria per venerdì 25 giugno”.

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