Primarie Pd, De Giovanni: “Valle dell’Irno esclusa volutamente”

MONTORO SUPERIORE – La primarie che il PD terrà il giorno del 29.12.12 sono strutturalmente diverse dalle primarie che hanno registrato la vittoria del candidato premier Bersani. Queste primarie presentano infatti notevoli differenze strutturali, differenze che possono insidiare lo stesso radicamento del Partito Democratico sul territorio provinciale”. E’ quanto afferma il sindaco di Montoro Superiore, Francesco De Giovanni. …

MONTORO SUPERIORE – La primarie che il PD terrà il giorno del 29.12.12 sono strutturalmente diverse dalle primarie che hanno registrato la vittoria del candidato premier Bersani. Queste primarie presentano infatti notevoli differenze strutturali, differenze che possono insidiare lo stesso radicamento del Partito Democratico sul territorio provinciale”. E’ quanto afferma il sindaco di Montoro Superiore, Francesco De Giovanni.
“Ancora una volta infatti nel corso dell’ultima assemblea tenutasi in Via Tagliamento è stato presentato un progetto preconfezionato che ad analizzarlo, appare un vero è proprio papocchio. Non si capisce se le scelte dei candidati al parlamento, preventivamente deliberate e successivamente proposte alla direzione, siano state il frutto di una mera sintesi tra le varie espressioni di partito, ossia delle varie componenti, oppure siano state espressione dettate dai territori. In realtà, essendosi adottato un criterio misto, si è venuta a creare la solita confusione che porta scompiglio all’interno del partito stesso. Inoltre, – prosegue De Giovanni – la regola che impone che i partecipanti alle primarie siano soltanto coloro i quali hanno già partecipato alle ultime due edizioni delle primarie tenute dal Partito Democratico, di fatto riduce molto la competizione tra gli stessi candidati, i quali sono costretti a chiedere il consenso ad una platea molto ridotta, esclusivamente limitata ai simpatizzanti ed iscritti al partito, il che agevola soprattutto i candidati uscenti.
Esiste poi il limite che esclude dalla partecipazione i sindaci con popolazione superiore ai 5 mila abitanti, il che comporta una ulteriore limitazione molto più importante, quella di evitare a tutti i costi il formarsi di una nuova classe dirigente, contrariamente a quanto si sostiene nel partito. Se quindi i sindaci e mi riferisco in particolar modo a quelli virtuosi, i quali dovrebbero rappresentare le eccellenze del partito, non possono rappresentare la nuova classe dirigente, allora dovranno solo limitarsi a portare acqua al partito tra mille difficoltà quotidiane, inoltre per conto di altri.
La scelta poi di fondo di non volere una vera riforma elettorale basata sulla scelta democratica della preferenza tra i candidati, sta a significare l’adozione di uno stesso schema elettorale tanto criticato al Berlusconismo. Ancora una volta poi dobbiamo registrare noi sindaci della Valle dell’Irno che, prima con le regionali e poi con le politiche, si è voluto responsabilmente, deliberatamente e preventivamente tenere fuori il nostro territorio da ogni competizione elettorale, una storia questa per niente nuova alla nostra cittadinanza, la quale cosciente di questo processo, si prepara alla fusione tra i nostri comuni, una storia che di fatto comporta di pagare un prezzo molto alto, quello che si corre il rischio di una mancato radicamento del partito sul nostro territorio, un rischio molto probabilmente, responsabilmente voluto”, conclude De Giovanni.

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