Petrolio, approvato odg in Consiglio. D’Amelio: “Non ci fermiamo”

Soddisfazione da parte della Consigliera regionale D’Amelio per l’approvazione, in assise regionale, dell’ordine del giorno in tema di trivellazioni petrolifere, poiché é stato sancito, per la prima volta all’unanimità del consiglio, il divieto di ricerca, della prospezione e della coltivazione di idrocarburi senza il preventivo assenso degli Enti locali e delle comunità interessate. Ciò nonostante la stessa Consigliera del Partito Democratico ha però denunciato una certa ‘frettolosità’ nell’app…

Soddisfazione da parte della Consigliera regionale D’Amelio per l’approvazione, in assise regionale, dell’ordine del giorno in tema di trivellazioni petrolifere, poiché é stato sancito, per la prima volta all’unanimità del consiglio, il divieto di ricerca, della prospezione e della coltivazione di idrocarburi senza il preventivo assenso degli Enti locali e delle comunità interessate. Ciò nonostante la stessa Consigliera del Partito Democratico ha però denunciato una certa ‘frettolosità’ nell’approvazione del suddetto ODG, tant’è che successivamente all’approvazione non le è stato concesso d’intervenire sulla questione.
“C’è soddisfazione per l’approvazione unanime di questo ODG, non lo nego, ma questa, a mio parere, non è una garanzia sufficiente per la risoluzione definitiva di un problema così delicato, soprattutto per le aree interne. Proprio in virtù di questo – sottolinea D’Amelio – abbiamo inoltrato, all’attenzione della giunta regionale, una mozione puntuale su tutta la vicenda petrolifera (redatta da esperti e comitati), a firma della sottoscritta, della consigliera sannita Giulia Abbate e del nostro Capogruppo Lello Topo, e a nome di tutto il gruppo regionale del PD, che fungerà da ‘ordine del giorno’ di una futura assise consiliare regionale che sarà, in ottemperanza al regolamento statutario, monotematica. Avremo – conclude – tutto il tempo per discutere su una questione così delicata che non può essere trattata con tanta sufficienza, senza ascoltare le parti in causa e senza dare la possibilità a chi – come me – segue da tempo la questione ed è al fianco dei comitati locali e delle comunità interessate al problema. Data la gravità del problema, dunque, il PD si riserva di discutere in un consiglio monotematico che adesso ci spetta per legge”.

Ecco il testo della mozione inoltrata ieri dal Pd con firma della consigliera D’Amelio, Abbate e Topo che sarà l’odg di una prossima seduta monotematica sulle trivellazioni.
“IX Legislatura
ATTO CONSIGLIO REGIONALE
MOZIONE
Ai sensi dell’art. 121 del Regolamento interno del Consiglio Regionale
Attività di ricerca, introspezione, e coltivazione di idrocarburi
PREMESSO
Che i permessi finalizzati alla realizzazione i attività di ricerca, introspezione e coltivazione di idrocarburi richiesti per il territorio della Regione Campania, hanno determinato notevole disappunto, apprensione e contrarietà nelle amministrazione locali e nelle popolazioni interessate;
Che tali attività appaiono in contrasto con gli strumenti di pianificazione territoriale della Regione Campania, ancorché attuati con norme cogenti di tutela e salvaguardia delle aree interessate;
Che, difatti, il Piano Territoriale Regionale – Linee Guida per il Paesaggio in Campania individua quali “Principi fondamentali – art. 2.2, commi “a, b, c” –
“Sostenibilità, come carattere degli interventi di trasformazione del territorio ai fini della conservazione, della riproducibilità e del recupero delle risorse naturali e culturali, fondamento dello sviluppo e della qualità di vita delle popolazioni presenti e future;”
“Qualificazione dell’ambiente di vita, come obiettivo permanente delle pubbliche autorità per il miglioramento delle condizioni materiali e immateriali nelle quali vivono ed operano le popolazioni, anche sotto il profilo della percezione degli elementi naturali artificiali che costituiscono il loro contesto di vita quotidiano; “
“Minor consumo del territorio e recupero del patrimonio esistente, come obiettivo che e pubbliche autorità devono perseguire nell’adottare le decisioni che riguardano il territorio ed i valori naturali, culturali e paesaggistici che questo comprende, segnatamente nel momento in cui esaminano la fattibilità, autorizzano o eseguono progetti che comportano la sua trasformazione;”
Che lo stesso Piano Territoriale Regionale – Linee Guida per il Paesaggio in Campania ai paragrafi
3.1.2. Il paesaggio come priorità politica – stabilisce che: “[…] la qualità del paesaggio rappresenta per la Regione obiettivo prioritario e una chiave strategica essenziale per rimodellare il complesso rapporto che esiste tra territorio e comunità nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Questa convinzione deve naturalmente sottintendere che in tutti i sistemi territoriali (agricoli, montani, urbani, etc.) la componente paesaggistica è sempre presente.”
3.2.6. Tutela e valorizzazione –affermando “Le regole da definire non riguardano però soltanto la salvaguardia, la protezione, la conservazione e la preservazione, in una parola la “tutela” in senso ampio […] Esse riguardano anche e congiuntamente la loro “valorizzazione”, recepisce sia la “Convenzione Europea del Paesaggio”, nonché il Codice dei Beni Culturali.
4.3.3. Politiche per il cambiamento climatico” precisa che: “Gli indirizzi di salvaguardia e gestione sostenibile delle risorse agricole e forestali contenuti nelle presenti linee guida concorrono al rispetto degli impegni relativi all’attenuazione dei cambiamenti climatici, assunti nel quadro del protocollo di Kyoto30, soprattutto mediante la salvaguardia ed il miglioramento dei sistemi seminaturali con funzione di pozzo (sink) nei confronti dei gas serra.
Nel Piano Territoriale Regionale – Documento di Piano – Terzo quadro, si afferma: Sistema rurale a forte integrazione ambientale –“ Riguarda tutte le realtà agricole in cui l’agricoltura riveste un ruolo di centralità nell’economia e nel sistema ambientale, ossia la gran parte del territorio campano (77%) e il 26% della popolazione regionale”, in particolare individua:
Sub-Sistema agricolo e rurale a basso sviluppo – “Riguarda la fascia montana che dall’alto casertano si estende fino all’area del Cilento, circa 812.000 ettari. L’agricoltura, che presenta caratteri estensivi, costituisce per queste zone una componente importante del sistema economico, con una percentuale di attivi del 28%, dato di gran lunga superiore rispetto alla media regionale. Le filiere dominanti vanno da quelle cerealicole a quelle zootecniche e olivicole estensive: queste, se integrate alla tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche e alle produzioni tipiche possono dare corpo ad una certa prospettiva di sviluppo”
Sub-Sistema agricolo intermedio – “Tale territorio comprende l’area appenninica a ridosso della fascia costiera intensiva e alcune aree pianeggianti interne; la sua estensione è di circa 205.000 ettari, di cui 104.000 ettari di SAU e comprende, in particolare, comuni delle province di Benevento e Avellino. Anche in queste zone l’agricoltura rappresenta, all’interno del sistema economico, un settore importante, soprattutto in termini occupazionali.”
Nel P.T.R. Campania – Documento di Piano – Terzo Quadro – ne “La rete del rischio ambientale e gli indirizzi strategici per la sua mitigazione”, prevede:
Sorgenti antropiche di rischio ambientale – “I rischi ambientali da attività antropiche, considerati più rilevanti per la pianificazione territoriale, sono: – il rischio da attività estrattive, che grava pesantemente sul territorio, principalmente per le tradizionali e diffuse azioni di estrazioni di inerti da cave ma anche, più recentemente, per le programmate azioni di estrazione di idrocarburi.”
Indirizzi strategici per il controllo del rischio estrazione di idrocarburi e di energia geotermica – “[…] La coltivazione di un giacimento rappresenta una sorgente di rischio sia per quanto riguarda la possibilità di incendio dei pozzi sia per ciò che concerne che l’inquinamento di falde acquifere, del terreno e/o dell’atmosfera dovuta a fuoriuscite di fluido. Il valore paesaggistico, ecologico e storico esposto al pericolo di inquinamento è elevato e sconsiglia l’attività di estrazione.[…]”
Viste:
Legge 6 aprile 1977, n. 184, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione del Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale, firmata a Parigi il 23 novembre 1972;
Legge 9 gennaio 2006, n. 14, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sul paesaggio, fatta a Firenze il 20 ottobre 2000”;
Legge 27 settembre 2007, n. 167, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO)”
L. 394 del 6/12/1991, Legge Quadro sulle aree protette – art. 2 – comma 2, artt. 22 e 23;
La normativa in materia di protezione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, tra cui:
Legge 171 del 16/04/1973 e Legge n. 319 del 10/05/1976 (Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento),
Deliberazione del Comitato Interministeriale per la tutela delle Acque dall’inquinamento del 04/02/1977
D.P.R. 24/5/1988 n. 236 (Aree di Salvaguardia delle risorse idriche),
Legge 18/05/1989 n. 183 (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo),
D.L. n. 229 del 04/06/11989 (Misure urgenti per il miglioramento qualitativo e per la prevenzione dall’inquinamento delle risorse idriche destinate all’approvvigionamento potabile)
D.L. n. 388 del 06/12/1989 (Misure per il miglioramento qualitativo e per la prevenzione dell’inquinamento delle risorse idriche),
“Atto di indirizzo e coordinamento in materia di misure urgenti per la protezione delle falde acquifere dall’inquinamento” approvato con deliberazione della Giunta Regionale della Campania n. 1896 del 3/4/1990, vistata dalla C.C.A.R.C. il 12/04/90 al n. 3145,
Legge 5/1/1994 n. 3 (nota come Legge Galli in attuazione dei principi in materia di salvaguardia delle risorse idriche dettati dalle Direttive europee),
D.Lgs. 03/04/2006 n. 152 (Norme per la tutela dell’Ambiente).
CONSIDERATO
Che appare necessario e inderogabile dare attuazione ai principi enunciati nello strumento di pianificazione regionale (P.T.R.) al fine di garantire effettiva salvaguardia alle aree della Regione Campania oggetto di richieste di permessi per attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi, ad altissimo e prevedibile impatto ambientale
Tanto premesso, il Consiglio Regionale della Campania Impegna il Presidente della Giunta regionale e gli assessori competenti per materia:
A rendere attuative, in quanto già previste dal vigente Piano Territoriale Regionale, forme di tutela e salvaguardia:
per le aree della Regione Campania oggetto di richieste di permessi per attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi;
per le aree che, per loro caratteristiche ambientali, idrogeologiche, sismiche, soffrirebbero pesanti ripercussioni, anche socio-economiche, dall’attuazione di progetti di indiscutibile e forte impatto ambientale, quali le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi”.

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