PdZ Alta Irpinia, Udc-Pdl: “Ancora scorrettezze dai sindaci Pd”

“Il disprezzo per ogni regola, per ogni procedura, e la scorrettezza sia istituzionale che politica con cui i sindaci del PD hanno preso d’assalto il Piano di zona sociale di Lioni credevamo fossero finiti. E, invece, si continua a navigare nella confusione e nell’incertezza giuridica, e, quel che è peggio, si rischia davvero il ridicolo”. E’ quanto affermano i sindaci Udc e PdL dei Comuni ricadenti nel Piano Sociale di Zona Alta Irpinia.
“I fatti dicono che, nell’assemblea del 20 marzo scorso, un famelico PD, pur di conquistare qualche poltrona in più, eleggeva un nuovo Cda sulla base di due dati oggettivi: uno giuridico, e cioè l’aver illegittimamente estromesso nientemeno che l’Asl da un consorzio con finalità socio sanitarie, e un altro politico, e cioè aver raggiunto 14 voti con l’appoggio del delegato di un Comune guidato da una maggioranza di centrodestra.
Giovedì scorso, intanto, è stato convocato il Cda per l’elezione del nuovo Presidente. Il paradosso vuole che in quest’occasione viene convocata a partecipare alla seduta la stessa Asl, quella che qualche settimana prima veniva buttata fuori dal Piano di Zona. E’ del tutto evidente la contraddittorietà e la strumentalità della vicenda, sia sotto l’aspetto giuridico-procedurale che sul piano dell’opportunità. Solo oggi il PD si accorge di essere finito in un vicolo cieco: o l’Asl è fuori dal Piano di zona o è dentro. Non si può estrometterla con una delibera di assemblea generale (nel frattempo divenuta esecutiva) e poi riconvocarla a proprio piacimento. E’ evidente come il nuovo Cda sia un organismo imperfetto. Tutti gli atti che si stanno compiendo oggi sono, come evidente, nulli o annullabili, con la precisa ed inequivocabile responsabilità a carico di chi li compie.
Va ricordato, nel contempo, ai miopi rappresentanti del PD che la Regione Campania sta ridefinendo le funzioni sui servizi sociali con una previsione normativa che dà ormai per superati non solo i consorzi di funzioni (già decaduti) ma anche i consorzi di “servizi”. Non per ultimo c’è la questione, a dir poco esplosiva per i Comuni, dell’integrazione socio-sanitaria, la quale richiede la massima solidarietà e la massima condivisione tra sindaci.
L’irresponsabilità e la totale chiusura ad ogni soluzione prospettata di solidarietà istituzionale da parte del PD e la scelta di governare il consorzio di Lioni in solitudine accelerano la determinazione da parte dei sindaci dell’Udc e del PdL ad organizzare in forma diversa il sistema dei servizi sociali in capo ai propri Comuni.
Pertanto, i sindaci che si riconoscono nella maggioranza che oggi guida l’amministrazione provinciale di Avellino, facendo seguito alla riunione tenutasi ad Avellino – presente anche il sindaco di Castelfranci – denunciano con forza le reiterate forzature e violazioni cui stanno assistendo, si impegnato ad informare da subito l’assessore regionale di competenza circa la condizione di illegittimità in cui è precipitato il consorzio di Lioni, e si riservano di tutelare gli interessi delle proprie comunità in tutte le sedi opportune”.

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