Noi Sud, Gnerre e Del Mastro: non ci sentiamo dei clandestini

Noi Sud, Gnerre e Del Mastro: non ci sentiamo dei clandestini

Gli assessori provinciali di Noi Sud, Giuseppe Del Mastro e Carmine Gnerre replicano alle recenti affermazioni dell’on. Arturo Iannaccone e lo fanno tramite una nota che vi proponiamo integralmente:
“Il ‘delirio di onnipotenza’ che ha contagiato l’illustre esponente di Noi Sud, è oramai sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà a dimostrare la sua ‘leadership’ sono evidenti. I sottoscritti non hanno mai ricevuto alcun formale provvedimento di espulsione da parte del partito, per cui non siamo e non ci sentiamo affatto dei ‘clandestini’. D’altronde, se lo siamo adesso lo eravamo anche prima delle elezioni regionali, quando con inganno ci aveva assicurato che non era in discussione la nostra posizione. Vogliamo ricordare all’onorevole, che siamo stati determinanti per la conquista di un seggio nel Consiglio Regionale della Campania. E’ piuttosto l’on. Iannaccone che dovrebbe sentirsi attualmente un ‘segretario clandestino’, poichè Noi Sud non ha mai tenuto alcun congresso sicchè egli non è mai stato eletto da alcuna assemblea congressuale di partito. Come già ampiamente chiarito, il diktat imposto di dimettersi onde poter accedere ad un dibattito interno al partito, è assolutamente inaccettabile oltre che manifestamente scorretto nei confronti dell’elettorato. La verità è che gli elettori ci hanno chiesto per cinque anni di ‘amministrare’ la Provincia, non di starcene a casa come qualcuno vorrebbe, e non sarà certo l’on. Iannaccone ad indurci a tradire chi ci ha dato fiducia. All’uopo le prospettate differenze tra assessore e consigliere eletto sono del tutto fuorvianti oltre che assolutamente irrilevanti nella sostanza delle cose.
In ogni caso se per confrontarsi e discutere è necessario dimettersi, perchè non lo fa anche l’on. Iannaccone e non lo fanno anche i consiglieri provinciali che hanno presentato la mozione di sfiducia? Abbiamo già ceduto una volta il posto a chi oggi vorrebbe mandarci a casa.
La battaglia volta all’assalto alla nostra poltrona questa volta non sarà semplice da vincere, poichè è in gioco la fiducia di chi ci ha votato e la difenderemo ad oltranza”.

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