Lomazzo: “Ancora 49 comuni irpini non hanno donne nelle giunte”

AVELLINO – “Nelle ultime elezioni per il rinnovo dei consigli comunali , in Irpinia si è registrato un positivo aumento di presenze delle donne sia nei consigli comunali , (donne 219 -uomini 971) sia nelle giunte ( donne 88 -uomini 350). Il numero delle sindache èo salito a 7. Nonostante ciò ,si è ancora lontani dall ‘obiettivo di una concreta rappresentanza paritaria tra i due sessi. Difatti , c’è da registrare, con rammarico, che ancora 49 comuni irpini sono privi di p…

AVELLINO – “Nelle ultime elezioni per il rinnovo dei consigli comunali , in Irpinia si è registrato un positivo aumento di presenze delle donne sia nei consigli comunali , (donne 219 -uomini 971) sia nelle giunte ( donne 88 -uomini 350). Il numero delle sindache èo salito a 7. Nonostante ciò ,si è ancora lontani dall ‘obiettivo di una concreta rappresentanza paritaria tra i due sessi. Difatti , c’è da registrare, con rammarico, che ancora 49 comuni irpini sono privi di presenze femminili nei loro organi esecutivi”. Tanto emerge da un’indagine effettuata dalla Consigliera di Parità , dott. ssa Domenica Marianna Lomazzo.
“Sicuramente la vigente legge 215 /2012, che per l’appunto ha modificato l’ art. 46 del T.U. degli enti locali prevedendo che.” Il sindaco e il presidente della provincia nominano nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini ,garantendo la presenza di entrambi i sessi tra i componenti della Giunta”,.ha contribuito al positivo risultato,ma molto risulta essere il frutto della sensibilità dei sindaci consapevoli che l’apporto delle donne nella gestione delle Res Publica può rivelarsi fondamentale per una buona ed equilibrata gestione delle problematiche e dei bisogni delle collettività irpine.
Alla luce di quanto sopra esposto, la Consigliera di parità esorta i sindaci dei 49 comuni a voler garantire una equilibrata presenza di donne ed uomini negli organi esecutivi da loro guidati e ciò anche al fine di contribuire a sbloccare un sistema deficitario in termini di democrazia rappresentativa paritaria. Esorta ,inoltre,le donne elette ad accettare la sfida concreta della gestione dell’amministrazione pubblica,non rinunciando, ma chiedendo di essere protagoniste nei luoghi dove vengono decisi le sorti ed il futuro delle loro comunità.
E’ giusto ricordare che la finalità degli articoli 51, comma 1, e 117 comma 7 della Costituzione è di ottenere un riequilibrio della rappresentanza politica dei due sessi. L’art. 51 della Costituzione,difatti, garantisce a tutti i cittadini di entrambi i sessi la possibilità di accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive nel rispetto della eguaglianza sostanziale, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. Ne consegue che il principio di parità è norma cogente nell’ordinamento e ,quindi, costituisce un vincolo a cui devono conformarsi l’esercizio del potere pubblico (nella fattispecie sindacale) e l’azione dei pubblici poteri per la promozione della pari opportunità tra i sessi. In aggiunta, l’art. 137 della Legge 7 aprile 2014, n. 56 sancisce che relativamente alle Giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi puo’ essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”.
La Consigliera di Parità annuncia che: ”La promozione delle pari opportunità tra i generi in funzione della parità sostanziale e del buon andamento dell’azione amministrativa”sarà l’argomento su cui saranno chiamate a riflettere le amministratrici della nostra provincia in un apposito forum che l’Ufficio della Consigliera di parità ha in programma per il mese di settembre”.

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