Isochimica, Sibilia: “Interrogazione su testing medico residenti”

“Il miglior modo per onorare le vittime dell’amianto è costruire qualcosa di concreto e positivo per porre rimedio al male fatto ed evitare che vicende drammatiche come quella dell’ex Isochimica possano accadere di nuovo”. Così il deputato cittadino del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia alla vigilia della Giornata mondiale in ricordo dei lavoratori morti per malattie asbesto-correlate che si celebrerà lunedì 28 aprile. …

“Il miglior modo per onorare le vittime dell’amianto è costruire qualcosa di concreto e positivo per porre rimedio al male fatto ed evitare che vicende drammatiche come quella dell’ex Isochimica possano accadere di nuovo”. Così il deputato cittadino del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia alla vigilia della Giornata mondiale in ricordo dei lavoratori morti per malattie asbesto-correlate che si celebrerà lunedì 28 aprile.
“Come forza politica di opposizione in Parlamento in maniera seria e responsabile abbiamo fin da subito prodotto atti, per quanto di competenza, per portare alla ribalta nazionale il caso della fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia – dichiara il portavoce avellinese – come una proposta di legge per la bonifica dell’amianto e in materia di eguaglianza nell’accesso ai benefici previdenziali per gli esposti all’amianto, depositata a luglio, e un’interrogazione a risposta scritta presentata ieri ai Ministri della Salute e dell’Ambiente”.
“In particolare, l’atto di sindacato ispettivo si è reso necessario dopo il dietrofront dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino rispetto al testing medico da effettuare sui residenti adulti di Borgo Ferrovia dopo quello concluso sulla popolazione infantile” – continua Sibilia, che ripercorre a grandi linee le tappe della vicenda: “La Procura della Repubblica, guidata da Cantelmo, nell’ambito di un’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 24 persone, fra cui molti amministratori dell’epoca, cui è contestato, tra gli altri, il reato di concorso in disastro ambientale doloso, ha rilevato che 500 cubi di cemento-amianto contenuti nello stabilimento sono in pessimo stato di conservazione e inadatti a trattenere le fibre, esposte a facile dispersione nell’aria, provocando effetti nocivi per l’ambiente e la salute di un numero indeterminato di persone. Di qui la necessità, emersa a novembre in un incontro presso la Prefettura di Avellino, di procedere ad un testing medico-sanitario sulla popolazione residente e scolastica di Borgo Ferrovia. Poi due settimane fa la doccia fredda: il monitoraggio sugli abitanti adulti del quartiere non sarebbe mai stato previsto dal Ministero della Salute e, anzi, l’area ex Isochimica non risulta nell’elenco dei siti di interesse nazionale da bonificare”.
“L’annuncio del mancato screening ha suscitato comprensibilmente una forte protesta da parte dei residenti, disorientati dall’aver ricevuto informazioni contraddittorie. Ecco perché – spiega Sibilia – ho investito del caso i Ministri competenti cui ho chiesto se siano a conoscenza del testing da fare sulla popolazione adulta di Borgo Ferrovia e, in caso negativo, quali iniziative intendano assumere per assicurare controlli medici su quei cittadini avellinesi esposti all’aerodispersione di fibre di amianto letali per la salute dell’uomo”.
“Occorre fare chiarezza, senza strumentalizzazioni, su una vicenda che tocca da vicino la vita delle persone ma, al di là di ogni vena polemica, non posso non gridare allo scandalo per la presenza di un ex amministratore, indagato proprio nell’ambito di quell’inchiesta della Procura, alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative celebrative di lunedì. E’ come se l’inquisito Vendola partecipasse ad un evento in ricordo delle vittime dell’Ilva di Taranto. E’ quanto mai vergognoso. Questo la dice lunga sul senso di pudore di una classe politica inadeguata e inopportuna che non conosce il rispetto dei limiti della decenza. Una cosa del genere offende i cittadini di Borgo Ferrovia e i lavoratori che stanno vivendo sulla propria pelle il dramma della fabbrica dei veleni. Alle passerelle mediatiche si può anche rispondere con un’assenza o con un più dignitoso silenzio” – conclude Sibilia.

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